Halong Bay – Vietnam come viverla senza essere divorati dal turismo di massa

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Uno dei posti più iconici del Vietnam è sicuramente Halong Bay, annoverata tra le 7 Meraviglie del Mondo Naturale e diventata da diversi anni patrimonio UNESCO, però, come spesso accade in Asia, i turisti, ci hanno preso un po’ troppo la mano.

A mio parere avete due opzioni, o andare e mettere una bandierina o vivervi al meglio l’esperienza e quindi fare in modo di incontrare il minor numero possibile di barche. Io sono dell’approccio che è meglio fare meno, ma fare bene, quindi se veramente volete immergervi in questa natura, se potete cercate di farlo al meglio.

Esistono viaggi in giornata che partono da Hanoi, vi fanno fare un pranzo su una barca, una visita a qualche grotta e poi vi riportano indietro, escursioni in cui voi siete solo un numero all’interno di un’orda di passeggeri, vi sconsiglio di prendere in considerazione questa opzione.

Parlando con la guida che lavorava nella mia barca ho capito che esistono due porti principali nella baia di Halong uno è Tuan Chau, da dove partono la maggior parte delle imbarcazioni e uno è Hong Gai, dove partono le crociere più lussuose e che restano per più giorni. Voi scegliere una barca che parte da Hong Gai.

Se vi state chiedendo come sia possibile raggiungere Halong Bay in maniera indipendente questa potrebbe essere una buona soluzione.

Io ho visitato Halong Bay a settembre, non il mese migliore per la baia, ma nella sfortuna sono stata molto fortunata, il giorno prima della mia crociera si è abbattuto un tremendo tifone che purtroppo ha portato molti danni alla zona e alla parte di Cina con cui confina il Vietnam. L’unico lato, diciamo positivo, è che molti tour sono stati annullati e nei giorni precedenti non sono partite navi, quindi la baia era praticamente deserta quando sono arrivata io.

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Io ho viaggiato con Swan Cruise compagnia scelta ed transfer organizzato da Asiatica Travel, con cui stavo collaborando durante il mio soggiorno in Vietnam, mi sono trovata molto bene sono stati super professionali e la cosa che ho adorato di più è che la barca avesse pochissime camere, mi sembra di ricordare 11. Mi raccomando scegliere una soluzione non economicissima e una barca con poche camere, vivere su una barca non è la stessa cosa che dormire in ostelli, spazi vitali e pulizia sono importanti.

Io ho scelto il soggiorno di due notti, tre giorni, che è tendenzialmente il più lungo che voi possiate fare, perchè si ha modo di vedere più cose nella baia, si vive l’esperienza con più relax, e soratutto si resta più tempo immersi in questo meraviglioso paesaggio. Negli ultimi anni della mia vita ho cambiato leggermente il modo di intendere la bellezza di un luogo, sono molto meno legata alle cose che si possono fare e molto più legata alla bellezza delle cose circostanti, Halong Bay è un bellissimo posto dove sperimentare questo punto di vista.

Itinerario di 3 giorni nella Baia di Halong:

Giorno 1:

L’esperienza iniza con un pick up in hotel ad Hanoi la mattina presto vero le 7.30. Halog dista circa 164km che consideando il traffico si traducono in quasi 4h di macchina. Ci si ferma una volta per usare il bagno, se si è interessati ci si può fermare a fare delle foto lungo la strada e prima di imbarcarsi si visita una coltivazione di perle. So che per molti può sembrare una tappa un po’ turistica e senza dubbio lo è, visto che alla fine si arriva in un negozio di perle, ma io l’ho trovato anche molto interessante. Personalmente sono molto appassionata di conchiglie e di gioielli, direi un connubio perfetto. Ad essere sincera l’ho trovato molto interessante, perchè per quanto sapessi sommariamente come si producano le perle, non avevo mai visto fare questo processo dal vivo e non sapevo minimamente i nomi o l’origine delle differenti perle.

kayak halong bay

Subito dopo si arriva sulla barca, si prende possesso delle proprie cabine che io ho trovato davvero belle e comode, ci si prepara per un pranzo a base di pesce e piatti tipici vietnamiti.

Dopo un po’ di relax e di foto scattate sul ponte si arriva verso l’isola di Cap La e si inizia a fare kayak. Il silenzio più assoluto, la pace, la tranquillità, le grotte, il mare e infiniti panettoni di roccia intorno a te. Nel momento in cui si ha capito su quale spiaggia si deve giungere, si può anche perdere più tempo a viversi questo momento lentamente. Una volta arrivati in spiaggia si può ovviamente nuotare, l’acqua è molto calda, molto salata, infatti si galleggia tantissimo, molto torbida, non si vedono i piedi, e come purtroppo si sa, molto inquinata! Purtroppo la baia di Halong è diventata un luogo immensamente inquinato, sia perchè la vicina zona industiale cinese scarica nel mare i suoi rifiuti, sia perchè il numero altissimo di imbarcazioni che percorrono queste acqua lasciano dietro di sè tanti e tanti rifiuti, sia perchè le popolazioni che vivono nei villaggi galleggiati buttano tutto in acqua.

Per quanto il Vietnam sia un paese molto sviluppato su alcuni aspetti, come i trasporti e internet, per quanto riguarda la conservzione del medio ambiente siamo davvero anni luce da quello che andrebbe fatto, e il mare è il soggetto che ne risente di più, come sempre.

Una volta tornati in barca verso le 17 si ha il tempo di rilassarsi, fotografare il tramonto o come me, fare yoga sul deck.

La sera si cena, con ottima cucina locale e chi lo desidera può partecipare ai vari giochi organizzati, o in alcuni casi si organizza una battuta di pesca ai calamari, credo che quando io ero lì non fosse stagione.

Giorno 2:

Ogni giornata sulla barca inizia con una lezione di Tai Chi, quasi all’alba, alle 6.30. Dopo la colazione la barca si divide in due gruppi, chi resta la notte successiva viene trasferito su una barca simile per la giornata, chi invece ritorna nel pomeriggio resta sulla barca e fare delle ulteriori escursioni.

Io sono rimasta un’altra notte così con l’altra barca siamo andati in un’altra zona della baya in kayak e poi mattiata in spiaggia, dopo pranzo abbiamo visitato con delle barchette a remi condotte da donne, un villaggio galleggiante. Esperienza molto interessante perchè è una realtà davvero lontana dalla nostra. le case sono tutte costruite su pedane di legno galleggianti, hanno i pannelli solari e spesso delle passerelle per collegarle, altre persone invece vivono proprio su delle barche tipo piccoli pescherecci, l’acqua viene trasportata qui con delle cisterne, così come gli altri beni di necessità. Queste rocce riparano tantissimo dal vento e non potete immaginare il caldo che faceva in questo villaggio. C’è anche una piccola coltivazione di perle che si visita, ma di un livello infinitamente più scadente rispetto a quello sulla terra ferma.

Il pomerggio procede uguale a quello del giorno precente.

Giorno 3:

Anche l’ultimo giorno si può fare Tai Chi e poi dritti a visitare la caverna Thien Canh Son, ci hanno consigliato d’andare ancor prima della colazione e sono d’accordo perchè in poco tempo non potete immaginare il numero di persone che arriveranno. È una caverna molto grande e bella, unica fonte d’acqua dolce per gli abitanti dei villaggi galleggianti che un tempo prendevano acqua dalle tante stallattiti e prima che diventasse patrimonio UNESCO si celebravano banchetti. Ora è solo ad uso turistico, così come la sua bellissima spiaggia alle spalle.

Verso le 8 si torna in barca, si fa colazione e mentre si naviga verso il porto si assiste ad uno show cooking di piatti semplici vietnamiti.

Pranzo veloce e poi tranfer verso la vostra prossima destinazione. Non dovete necessariamente arrivare ad Hanoi, io ad esempio mi sono fatta portare a Ninh Bin.

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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