Come trovare lavoro in Nuova Zelanda con il Working Holiday Visa

Sylvia Maccas Pubblicato il

Partire per un viaggio oltreoceano e stanziarsi a lungo termine non si può fare a qualsiasi età, o forse si. Bisogna avere, infatti, la consapevolezza di essere un immigrato e sottostare alle regole internazionali sui visti e accordi tra il nostro paese e quello da visitare. La Nuova Zelanda così come l’Australia permettono agli italiani di chiedere un Working Holiday Visa fino ai 30 anni di età, valido per un anno ed estendibile in alcuni casi. Sono entrata in Nuova Zelanda due giorni prima lo scadere del visto, al compimento dei miei 32 anni. Ciò che differenzia le due isole, anzi tre, dall’Oceania è la durata del contratto di lavoro. In Australia un datore di lavoro può per legge farti sottoscrivere un accordo lavorativo non più lungo di sei mesi con il visto vacanza/lavoro, mentre in Nuova Zelanda (isola del nord e sud) tutto si complica un poco, in quanto tre mesi sono il periodo massimo.

Come trovare lavoro in Nuova Zelanda

Trovare un lavoro non è stato assolutamente facile nella terra dei kiwi (così sono chiamati gli abitanti). Il limite temporale ti permette tuttavia, di sfruttare a pieno le varie opportunità, muoversi e scoprire luoghi isolati senza tempo che richiedono un forte senso di adattamento. Molti viaggiatori riescono a rimanere più di tre mesi con un singolo datore di lavoro cambiando mansione lavorativa e tipologia di contratto; più siamo disposti a darsi da fare, più le opportunità ci vengono incontro.

Molte strutture ricettive alberghiere e farm postano annunci di lavoro per due “vacancies”. Questo è frequente viste le molte zone remote del paese e gli alloggi da condividere. Il sito “backpackerboard” offre una vasta gamma di opportunità e consiglio di fare qualche ricerca anche prima dell’arrivo nel paese, così da avere un’idea sulla location.

È bene tener presente che pur parlando di isole le distanze possono diventare incolmabili senza mezzi di trasporto. Nel mio caso, sono finata a lavorare in un resort a Queen Charlotte Track nel Marlborough Sounds, un luogo suggestivo al nord dell’isola del sud raggiungibile con un’ora di water taxi da Picton (cittadina di circa 4 mila anime), giorni di trekking o due ore di strada dissestata.

Nei piccoli villaggi, la stragrande maggioranza, c’è un bus una volta al giorno e non esistono taxi. Organizzare bene gli spostamenti può tornare utile altrimenti, anche se poco raccomandato, si deve fare l’autostop, specialmente lì dove non sono per nulla previsti mezzi pubblici. I neo zelandesi all’apparenza molto burberi e con un diverso accento inglese rispetto a quello British, sono molto disponibili a dare dei passaggi perché conoscono bene il nostro disagio. Per muoversi utilizzano mezzi molto vecchi, miracolosamente funzionanti.

Come trovare un’esperienze Formative o di stage

Ulteriore opportunità lavorativa, di solito poco remunerata, è l’internship, una specie di nostro stage, riservata alle persone qualificate e con un alto livello di inglese. A Wellington ho avuto l’opportunità di collaborare gratuitamente nell’organizzazione di eventi di moda maori insieme a una giornalista. L’esperienza è stata formativa per il mio background universitario e mi ha permesso di conoscere dall’interno la cultura indigena maori, tuttora viva in Nuova Zelanda. Molte società a pagamento possono indirizzarti nella ricerca di un internship adeguato alle competenze personali.

Quanto costa mediamente un alloggio in Nuova Zelanda

La capitale Wellington è molto costosa. Ho deciso di rimanere nelle zone limitrofe al centro città, nella famosa Cuba Street, dove lavoravo come cameriera, oltre l’internship. L’affitto di una stanza singola con bagno privato (un lusso) in una vecchia villa coloniale e cucina condivisa con altre 20 persone, veniva a costare circa 300 dollari la settimana. Alternative più economiche per soggiornare può essere farsi ospitare per brevi periodi (couchsurfing), condividere una stanza con altri, fare la aupair oppure nelle zone isolate le stanze messe a disposizione per i lavoratori sono pagate con il lavoro quotidiano. Fare spesa al mercato di quartiere oltre a essere conveniente è un modo per vivere a pieno i luoghi.

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