Cosa vedere in un weekend a Granada – Andalusia

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Granada credo sia la mia città preferita dell’Andalusia, non perché sia necessariamente la più bella, ma da quando ho 20 anni, la prima volta che ci sono andata, sono stata affascinata dalla sua atmosfera e ogni volta penso che la voglio vedere con più calma.

Anche se l’ultima volta ci sono stata solo 1 notte per motivi logistici, io consiglio di alloggiarci minimo 2 notti, ma se potete e volete assaporare la sua anima anche di più.

Quale il periodo migliore per visitare Granada?

Granada è molto vicina alla Sierra Nevada, che arriva oltre i 3ooo metri quindi in inverno fa molto freddo e facilmente nevica, mentre d’estate le città dell’Andalusia sono un vero e proprio forno con temperature che superano i 40C, ergo io suggerisco la primavera o l’autunno in modo da poter vivere i luoghi all’aperto come i parchi, le terrazze dei ristoranti, dei bar.

Cosa fare a Granada in due giorni:

Innanzitutto vi consiglio di comprare la Granada Card, come potete vedere dal loro sito ci sono diverse opzioni giornaliere, secondo me è molto conveniente specialmente quella da 3 giorni. Per un costo di 43€ vi da accesso a tutte le areee dell’Alhambra, Cattedrale, Cappella Reale, un sacco di musei, case particolari e i trasporti interni che sono comodissimi perché la città è costruita in salita e ci sono dei piccoli bus che continuamente ti accompagnano dalla parte bassa a quella alta, fidatevi che lo prenderete.

Visitare l’Alhambra:

è il secondo monumento più visto di Spagna sicuramente tutti quelli che visitano questa città ci vanno quindi capiterà anche a voi. Le informazioni storiche e artistiche principali credo che le scoprirete in loco o con un audioguida o leggendo la vostra guida, io ci tengo a darvi dei consigli pratici.

Anche se avete la Granada Card, l’ingresso al Palazzo Nazaries, ossia quello moresco più iconografico, va prenoto in anticipo perché è contingentato, ma quando dico in anticipo intendo davvero prima, se andate in date festive tipo Pasqua o feste nazionali spagnole, anche 2-3 settimane prima, ad ogni modo appena sapete di andare a visitare Granada prenotate il vostro ingresso,

Evitate gli orari intorno alle 13 o 13.30 e quello delle 5.50 sono i più affollati, se potete evitate il weekend, io consiglio di prenotare il primo ingresso avrete più possibilità per visitare i palazzi senza il delirio. Considerate che molti dei giardini dell’Alhambra sono comunali e quindi di libero accesso così come il Palazzo di Carlo V, quindi volendo li potete vedere anche in un secondo momento con più calma spezzando un po’ la visita. Una visita completa con guida (fisica) o audioguida dura minimo 3h , se invece volete vedere proprio tutto e magari riposare un po’ raggiunge facilmente alle 4 ore o più, ma ne vale la pena è stupendo!

Visitare la Cattedrale:

Per aver accesso basta pagare 6€ o avere la Granada Card, è un edificio sicuramente maestoso voluto dai Re Cattolici dopo che conquistarono la città nel 1492, costruita sopra una moschea come tutte le chiese principali della zona sud di Spagna, ma ci sono voluti 200 anni per terminala, quindi è un alternarsi di stili tra gotico, rinascimentale e barocco.

Cappella Reale: per me ancora più interessante della cattedrale è la cappella reale, che è adiacente ma ha un biglietto a parte. Visitando questa parte di Andalucia vi renderete conto di quanto siano stati importanti i re cattolici, per noi famosi perché investirono nella spedizione di Colombo, per la Spagna importanti perché conclusero la riconquista, ossia la presa del paese dai mori e la sua successiva cattolizzazione. I re, Isabella I di Castiglia e Ferdinando II di Aragona, espressero il desiderio di essere sepolti in una cappella creata ad hoc a Granada, solo anche anche in questo caso ci vollero molti anni, così nel mentre furono interrati nel convento di San Francesco all’interno dell’Alhambra. Ora c’è una magnifica cappella barocca dedicata a loro e a Filippo il Bello e Juana la loca, che anche essi sono sepolti nella stessa cappella.

Abbazia del Sacromonte:

lo si vede benissimo dalle terrazze dell’Alhambra, questo edificio oltre alla sua importanza architettonica ha una grande importanza storica perché al suo interno contiene una delle biblioteche sacre più grandi del mondo e la cosa diciamo unica, è che non ha solo testi cattolici ma anche testi mussulmani antecedenti alla riconquista perché furono protetti e nascosti durante secoli specialmente durante la santa inquisizione. Merita la visita soprattutto per l’importanza che ha acquisito nei secoli.

Perdersi per le strade dell’Albayzin

Consiglio vivamente di iniziare dall’alto e di scendere, sia perché è obiettivamente meno stancante, sia perché purtroppo la parte più bassa è la meno bella, super turistica, piena di negozi di roba importante. Come forse avrete letto questo quartiere rappresenta l’antica medina della città, come tutti i quartieri arabi è creato a dedalo e con vicoli strettissimi in modo da non permettere l’assalto da più persone in riga o a cavallo. Le case moresche della medina erano costruite con muri molto alti, pochissimi punti luci sulla strada, prendevano tutta la luce dal patio interno, era molto importante conservare una forte privacy verso l’esterno, infatti anche l’ingresso non era mai fronte strada ma su un lato. Uno dei processi più violenti di demonizzazione della cultura araba sulle terre riconquistate, fu quello di obbligare le persone dopo la conversione al cattolicesimo a rivoluzionare completamente alla struttura delle loro case per avere un’apertura verso l’esterno in modo da poter essere controllati dall’inquisizione durante il venerdì, giorno della preghiera mussulmana.

Tutto questo panegirico per dirvi di fare molta attenzione all’architettura che incontrerete perché potrete imparare e scoprire molte cose, vi suggerisco di fare un salto da Ceramica Al Yarrar, è una delle poche case moresche che ancora ha mantenuto lo stile originale ed è l’unica famiglia che ha ripreso lo stile antico delle ceramiche, fanno solo pezzi unici a mano, ma con una maestria incredibile. Imparerete molte cose è davvero un bel posto, ovviamente non siete obbligati a comprare.

Mirador de San Nicolas:

si trova sempre in zona Albayzin, è un posto molto frequentato a tutte le ore, ma devo dire che oltre la vista meravigliosa anche l’ambiente è piacevole, spesso si trovano persone che suonano e cantano il flamenco in maniera del tutto spontanea.

Paseo de los Tristes:

è una stradina molto curata, sicuramente alquanto turistica ma bella, che  unisce l’Alhambra e l’Albayzin, costeggiando il fiume Darro, le casette e i vicoletti sono deliziosi, così come la vista sull’Alhambra, inutile dire che è presa di punta dalle coppie.

Quartiere gitano di Sacromonte:

Quando la città venne riconquistata, tutti quelli che non si vollero convertire al cristianesimo furono espulsi dalle mura, e si trasferirono nella zona detta di Sacromonte, la maggior parte di loro era di un ceto sociale basso quindi diciamo che occupò delle grotte naturali create nella parete trasformandole in case abusive. Per collocarci, parliamo del 1500, poi si aggiunse una grande migrazioni di gitani dall’Asia, si narra dall’India che decidono di collocarsi qui. Si creò un quartiere popolare, molto vivo e allegro, che nei secoli portò allo sviluppo di uno stile unico di flamenco, dove la musica riprendeva il ritmo dei canti del muezzin. Ancora oggi questo quartiere è la culla del flamenco grandino, ci sono moltissime peñas, ossia una sorta di club privato di flamenco, e moltissime cuevas, che si trasformano in taverne dove la sera si suona e si canta. Bellissima esperienza vi suggerisco di farla.

Street art di Realejo

El Realejo è un quartiere molto carino, vicino al cento storico, ma con più vibe, ci sono i migliori ristoranti e locali della città, ed è anche famoso per i murale di El Niño il più famoso street Artist di Granada, nato e cresciuto in questo quartiere. Passeggiando anche un po’ a caso sarà davvero facile incontrarne tantissimi.

 

Dove mangiare a Granada:

Mi chiedete spessissimo dove mangiare, anche se io non sono una persona molto concentrata sul cibo, mi piace il cibo di qualità e locale, questi i miei consigli, alcuni ci sono stata altri me li ha dati un mio amico locali, quindi vi potete fidare.

Picotecas 3 Maneras: cibo pazzesco, hanno uno chef davvero innovativo, solo piatti di stagione e la loro particolarità è quello di sviluppare le 3 maniere con cui si mangia nel mondo: con le mani, con le bacchette, con le posate. Cucina granadina , ma con tocco creativo, ci sono stata è top.

Lemon Rock: oltre ad essere un ristorante buono è anche un ottimo posto per bere e sentire la musica, meglio la sera perché c’è una bellissima vibe.

La Papuana: piccolo tapas bar ma vino e cibo ottimi

El Aljibe 1644: è un ristorante ricavato in un palazzo d’epoca, davvero incantevole e molto curato, ha uno chef molto buono, un po’ più eleganti degli altri ma davvero bellissimo.

Dove dormire a Granada:

Come vi raccontavo prima Granada è costruita in salita, quindi in molti casi può essere una buona idea dormire in alto, tecnicamente vicino all’Alhambra, dove ci sono molti degli hotel più grandi e quelli con parcheggio.

Hotel Alixares: è dove ho dormito io, è uno hotel molto grande, vicinissimo all’Alhambra, ci arrivi a piedi, alla Cattedrale sei in 10 minuti, ha una splendida vista sull’Alhambra, sale grande, parcheggi e spazi ampi, piscina, ristorante, mi sono trovata bene.

Bellavista: ha sia un appartamento che una doppia, con terrazza con vista nel cuore dell’Albayzin per una sistemazione più intima.

Abadia Suites: sono due suite in un palazzo moresco con tanto di patio, offrono tutti i confort anche la cucina e l’atmosfera arabeggiante che puoi cercare a Granada.

Vincci Albayzin: albergo in stile andaluso, super centrale, moderno, curato con ottimi servizi, centralissimo.

Palacio Cabrera – Lillo: zona céntrale poco distante dalla cattedrale, in un palazzo del XIX secolo, molto curato ed elegante.

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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