Come visitare il deserto del Namib: Sesriem e Sossusvlei

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Una delle attrazioni più famose della Namibia forse la più iconografica.

Procedendo da Whindoek in macchina Sesriem si trova a circa 4 ore direzione sud. La strada è per la maggior parte sterrata, ma pianeggiante e ben tenuta, basta procedere con un 4×4 per non aver nessun problema.

Quello che tutti, tutti, tutti consigliano e quindi anche io è di fare una sosta a Solitaire, è un buon modo per spezzare il viaggio. Solitaire è quello che in Namibia chiamano paesino e che noi chiamiamo pompa di benzina con area di sosta. È diventato molto poplare negli anni perchè c’è una famosissima pasticcerica o forse dovrei dire forno che prepara un’ottima apple cake o per chi preferisce il salato come me, delle pie a vari guisti. È l’unico posto sulla strada verso Sesriem dove potrete fare benzina, riparare la vostra gomma e fare il pieno alla bombola del gas, quindi pensateci prima di lasciarlo. C’è un hotel, due ristoranti e un minuscolo negozietto.

Solitaire - Namibia - Deserto del Namib

Altre due ore circa si macchina e siete arrivati a Sesriem la porta per Sossusvlei!

Dove dormire nel Deserto del Namib

Se potete e vi accontate di dormire in tenda o in poche camere carine ma semplici vi consiglio di dormire al Sesriem Camp Site, dove ho dormito io. Ha un vantaggio che io non sottovaluterei: è l’unica possibilità di alloggiare all’interno del parco di Sossusvlei! Questo vuol dire che voi potrete partire verso le due prima dell’apertura cancelli e tornare dopo, ossia potete esattamente andare dove volete e quando volete, niente male direi! Io ho affittato una piazzola di sosta, è molto ben equipaggiato c’è un rubitentto per l’acuqa una presa di corrente, la luce, la spazzatura, uno spazio per il braai. I bagni sono molto vicini e se come me vi daranno una piazzola lontana dalle altre, di notte arriveranno un sacco di animali selvatici come lo sciacallo o tantissimi antilopi. Il campeggio ha anche una piscina e un ristorante.

Namibia - Deserto del Namib

Se preferite una situazione più comoda o più stilosa, mi sono appuntata dei lodge che ho trovato lungo la strada:

Moon Mountain Lodge: sono delle strutture su palafitte molto eco sostenibili, immerse nel deserto roccioso, vi permettono d’avere una vista mozzafiato da qualsiasi bungalow. Picina con vista e interni delle camere molto “safari style”.

Agama River Camp Lodge: tipiche costruzoni di mattoni e tetti altissimi di paglia. Si trova a metà tra Sesriem e Solitaire, ma ho incontrato un paio di coppie che ci alloggiavano e mi hanno detto d’amare molto la struttura anche se bisogna fare un po’ di strada prima di entrare nel parco. Gli spazi sia interni che esterni sono molto ben curati.

Desert Quiver Camp: a soli 5km da Sesriem, è immerso tra le montagne, un’architettura molto moderna che sposa i principi delle costruzioni delle tribu con il design più spinto.

Namibia - Deserto del Namib

Deserto del Namib

Il Namib è uno dei deserti più grandi del mondo, un’infinità di dune color alicocca che cambiano a seconda dei venti, interrotto solo da piccole oasis. La cosa divertente è che confina con altri deserti, la Scheleton Coast e il Kalahari, ma hanno delle differenze geologiche rilevanti.

La parte di Sossusvlei è infinitamente fotogenica, le dune sono albicocca intenso, ci sono molti alberi d’acacia alcuni vivi altri morti e rinsecchiti che conferiscono un’atmosfera davvero unica. Quello che mi sento di dire dopo esserci stata 3 giorni, considerate che mediamente i turisti ci restano una notte, è che non c’è bisogno di andare sulla Duna 45!!! Quella è la più vicina dalla strada, ma le dune sono tutte uguali! Fermate la macchina, camminate e salite, è uguale, il paesaggio è lo stesso per centinaia di kilometri e trovo sia assurdo salire su una duna facendo la fila per schivare i turisti. Ovviamente è il mio punto di vista personal, però mi sentivo di condividerlo.

Namibia - Deserto del Namib

Quello che invece non dovete perdere dei Sossusvlei è:

Dead Vlei

Il punto più fotografato della Namibia, quello dove dicono Dalì si sia ispirato per i suoi quadri.

Si arriva dopo circa 45 minuti dall’entrata del parco, la strada è dritta e facile, a circa 4km dal Dead Vlei troverete un parcheggio. Ora avete due opzioni o prendete uno degli shuttle del parco che vi portano sotto le dune o andate con il vostro 4×4. Prima che decidiate cosa fare vi chiedo se sapete come si guida sulla sabbia alta! Ho visto impantanarsi tantissime macchina davanti a me. Per chi non lo sapesse è necessario ridurre la pressione delle ruote in modo che la macchina abbia più aderenza e usare la ridotta. Se non siete pratici, fidatevi nn lo fate.

Se come me optate per il transfer ricordatevi che siamo in Africa e che gli orari che trovate sui cartelli non necessariamente corrispondono a verità. A me è successa una cosa molto divertente (se così si può dire) volevo andare sulle dune al tramonto, perchè è l’ora che preferisco, così arrivo per le 3.30 del pomeriggio e aspetto il transfer che da cartello doveva funzionare fino alle 5, ma nessuno appare per le successive due ore. Iniziano ad arrivare altri turisti, siamo tutti in attesa, ma niente… così ho deciso di fare il Hidden Vlei a piedi, ma quella è un’altra storia. Il giorno dopo, lunedì mattina alle 8 arrivo al parcheggio e chiedo di parlare con il supervisore, chiedo come mai il giorno precedente non ci fosse nessuno e la sua risposta è stata “era domenica, al villaggio dicono che lavoro troppo, quindi siamo tornati a casa!! Come dice il mio amico Pieter “This is Africa!” Io diciamo ci ho riso su, perchè avevo molto tempo a disposizione, ma immagino se fossi stata un turista che rimaneva una sola notte quanto mi sarei arrabbiata. Quindi, meglio andarci la mattina, possibilmente prestissimo perchè l’aria è ancora diciamo fresca.

Dead Vlei

La duna più alta di Sossusvlei si chiama Big Daddy, è alta 390m si può salire in circa un oretta, però ricordatevi di portarvi acuqa sufficiente, un cappello, crema protettiva e possibilmente di scalarla la mattina presto. Non è un’attività facilissima, la fanno in pochi, quindi non troverete molta gente sul vostro cammino. L’aternativa è salire sulla duna vicino che affaccia sul Big Daddy e sul Dead Vlei, quella invece è molto facile. Sulla sommità delle dune c’è sempre una piacevole brezza, vi consiglio di fermarvi qualche minuto in contemplazione dell’orizzonte sabbioso è una delle cose più belle del mondo!

E quando vi sentirete pronti buttatevi di corsa giù dalla duna e magari urlate! Atterrerete nel pianeta Dalì una base calcarica dove sorgono enomi acace rinsecchite che rendono tutto surreale. Mi raccomando in questo punto fa davvero caldissimo, restate non troppo tempo altrimenti vi disidratate e considerate che anche se sembra vicino il punto dove si riprende la macchina è a 20 minuti a piedi.

Namibia - Deserto del Namib

Hidden Vlei

Questo bellissimo angolo di deserto si trova a circa 2km dal parcheggio di Sossusvlei. Potete andarci tranquillamente a piedi, è pianggiante, circa 30 minuti di cammino. Vi consiglio di andarci il pomeriggio dato che non avete bisogno del pick up e dato che nelle ore tarde i colori e le ombre sono stupendi. In questa parte di Namib ci sono pochissimi turisti, quindi è possibile che camminerete da soli baciati dal vento.

Hidden Vlei

Sesriem Canyon

Un Canyon a 4km dall’entrata del cancello di Sesriem, è molto poco visitato e a parer mio è stupendo. Ci sono due modi per vederlo, sia affacciandosi dallo stesso piano della strada sia individuando un sentiero che vi porti sul fondo ossia a 30m di profondità rispetto al livello strada. Anche in questo caso consiglio d’andarci di pomerggio perchè c’è meno caldo e perchè le ombre rendono tutto più contrastato.

Sesryem Canyon

Namibia - Deserto del Namib

 

Come Organizzare un viaggio in Namibia

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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