Rossella – trekking nella brughiera dello Yorkshire

Categorie: Interviste

[box style=’info’] Rossella, la vincitrice del contest #ViaggiatoreFelice ci racconta il suo trekking nello Yorkshire e come gestire le giornate uggiose dell’Inghilterra.[/box]



Ho 27 anni e viaggiare è la mia più grande passione! Indubbiamente è anche per questo che amo e ho studiato sia al liceo che all’Università Lingue Straniere: per essere autonoma nel viaggiare e nel comunicare con persone di altri luoghi e culture.

Da che ho memoria, ho sempre provato una forte emozione guardando le immagini dei magnifici e verdissimi paesaggi dell’Irlanda e della Gran Bretagna: aggiungendo poi che sono un’appassionata del Medioevo, in particolare dei castelli e delle abbazie, le isole Britanniche hanno sempre occupato la pole position nella mia “lista dei luoghi da visitare”. Così, quando lo scorso settembre una mia cugina che vive da diversi anni nello Yorkshire con il suo ragazzo mi ha offerto la loro casa mentre loro erano ad abbronzarsi alle Canarie, ho colto al volo l’occasione per realizzare un sogno ed esplorare per 12 giorni le molteplici meraviglie che questa terra ha da offrire.



1. Quale parte dell’Inghilterra volevi scoprire nel tuo viaggio e cosa ti ha ispirato?

Con questo viaggio volevo scoprire lo Yorkshire, regione situata nel nord-est dell’Inghilterra. A far galoppare la mia immaginazione sono stati in particolare il West e il North Yorkshire che mi hanno ispirato con le loro sconvolgenti bellezze paesaggistiche e l’ampio retaggio medievale come la splendida città di York e le numerose abbazie sparse nella campagna inglese!

Rossella nello Yorkshire Dale in Inghilterra

2. Quale è stato l’elemento che ti ha più sorpreso di questa tua esperienza?

La cosa più sorprendente è stata la gente locale: non ho mai provato tanto senso di comunità, cortesia e desiderio di aiutare il prossimo come nello Yorkshire! Una signora con la quale ho chiaccherato durante uno spostamento in treno mi ha effettivamente confermato che gli abitanti dello Yorkshire sono noti in Inghilterra per essere estremamente cordiali e cortesi! Ad esempio, salendo sull’autobus, è impensabile non salutare l’autista, e stessa cosa alla discesa. E sai come ti risponde il conducente? Dicendoti, con un sorriso, “Goodbye love!” che ovviamente non ha nulla a che fare con l’essere dei “marpioni” (anche perché lo dicono anche agli uomini), ma con una visione estremamente cortese e amichevole del vivere in comunità con gli altri. Questo è solo un esempio, durante il viaggio ho stilato una lunga lista di cose che mi hanno lasciata senza parole, con una maggior fiducia nel prossimo e un senso di gioia nel trovarmi lì.



3. Ci racconti il trekking nello Yorkshire?

Ho fatto due giornate di trekking, entrambe lungo la Pennine Way, un sentiero di oltre 400 chilometri che parte dal centro nord dell’Inghilterra e arriva ai confini con la Scozia attraversando piccoli villaggi rurali e zone di brughiera selvaggia.

4. Secondo te che sensazione cerca un viaggiatore che visita questi luoghi?

Indubbiamente la comunione con la natura che in questa regione la fa da padrona e che la gente del luogo ha sapientemente tutelato: pensa che lo Yorkshire ha ben due parchi nazionali: lo Yorkshire Dales e il North York Moor. Un’altra sensazione che spinge a visitare questa regione è sicuramente il desiderio di scoprire il Medioevo inglese girando nelle stradine della bellissima città di York, visitando castelli come quelli di Skipton, Scarborough o Richmond e le numerose abbazie come la Whitby Abbey, la Rievaulx Abbey o la Bolton Abbey… e ce ne sarebbero ancora tante da elencare!

5. Come è stato il tuo rapporto con la gente del luogo in questo viaggio?

Splendido! Per farti qualche esempio, è impensabile incrociare durante un trekking altri camminatori e non salutarsi, entrare in un negozio di qualche piccolo villaggio senza che il commerciante voglia scambiare due chiacchere, soprattutto quando capisce che non sei del luogo, o guardare una mappa per più di 30 secondi senza che qualcuno si avvicini chiedendoti se hai bisogno d’aiuto! Come dicevo prima, ho provato un forte senso di comunità e voglia di aiutare il prossimo ed è stata una sensazione bellissima vedere come dei piccoli gesti possano mettere di buon umore! L’incontro più bello è stato durante il trekking nelle Haworth Moors dove, poco prima di metà percorso, ho conosciuto due simpatiche signore di mezza età e abbiamo continuato il percorso assieme parlando delle nostre vite. A fine trekking mi hanno anche riaccompagnata a casa in macchina risparmiandomi un bel po’ di tempo in viaggio tra autobus e due treni! Siamo tutt’oggi in contatto tramite email e d’accordo di rivederci per un altro trekking quando tornerò nuovamente nello Yorkshire!

6. L’emozione che porterai dentro di te?

Quella provata di fronte al magnifico panorama verde smeraldo dalla cima della Malham Cove e nei prati rosati delle Haworth Moors! Ma anche il senso di ritorno a un ritmo di vita più lento e tranquillo fortemente improntato all’aiuto reciproco e un forte senso di comunità. 

7. Il meteo in un paese così uggioso e variabile come si affronta?

Diciamo che, essendoci andata a settembre, sono stata piuttosto fortunata: ho trovato quasi sempre tempo bello o nuvoloso ma senza pioggia! Solo la mattina del trekking nelle Yorkshire Dales c’è stato un diluvio che mi ha costretta a fare marcia indietro nel paesino di Malham: scalare 400 scalini di pietra scivolosa sotto alla pioggia torrenziale non mi sembrava prudente! Mi sono rintanata in un pub in attesa che spiovesse ingannando il tempo con una bella colazione e leggendo! La pioggia può risultare davvero antipatica, ma ancora sopportabile quando si visita una città; ma non quando si sta facendo un trekking nella natura tra scalate, discese e sentieri che diventano immediatamente fangosi: lì può diventare pericolosa.

Ecco qualche consiglio che posso dare per gestire il maltempo in Inghilterra:

Il tempo lì è talmente variabile che nel giro di poche ore si può passare dal cielo terso a diversi stadi di pioggia per poi tornare il sole! Data questa forte instabilità meteorologica, non ci si può far rovinare i piani dalla pioggia e bisogna fare come gli inglesi: più che l’ombrello, munirsi di un poncho integrale che copra tutto dalla testa alle ginocchia, anche lo zaino, e continuare il proprio itinerario. Se la pioggia è del tipo heavy, si può approfittarne per fare una pausa in un pub o in una tea room, assaggiare qualcosa di tipico e osservare la gente attorno o programmare i seguenti spostamenti in attesa che la heavy rain finisca o passi almeno a una più gestibile light rain.