Vincenzo Rusciano un napoletano dal 2002 in viaggio con la Moka

Categorie: Interviste

 Vincenzo Rusciano, Napoletano, classe 80. Laurato in comunicazioni, con un master in marketing digitale ed un MBA, instruttore diving, chitarrista di feste, parlo 5 lingue (tutte in napoletano), viaggiatore accanito e attualmente fondatore di Heavenote.com – un sito in 6 lingue per gestire l’ereditá digitale. Amo viaggiare da solo perchè é la maniera migliore per aprirmi al posto che frequento. Quando giri il mondo capisci di quanto unica sia Napoli. Quando viaggi dove mancano i diritti fondamentali e dove solo perchè nasci sei spacciato capisci di quanto fortunati siamo ad essere nati nella terra che tanto maltrattiamo.



1. È dal 2002 che sei un nomade ,cosa ti ha spinto a viaggiare così tanto?

La curiosità, la voglia di conoscere prospettive distinte. Non c’è niente che stimola tanto i sensi e la mia voglia di conoscere come il viaggio e piú vedo e meno so e quindi riparto!

2. Quando e come hai capito che avresti potuto viaggiare e lavorare allo stesso tempo?

Quando ho capito che viaggiare é una cosa fattibile con pochi soldi. La spesa da evitare é l’aereo per esempio, ho viaggiato via terra da Napoli a Pechino ed ho speso 500€…

3. In base a cosa hai scelto la meta dei tuoi viaggi ?

M’interessano i posti “densi”. Un posto diventa denso quando la storia lo investe, quando i conquistatori ci marciano ed i conquistati piangono, quando il cibo é tipico, quando la lingua é millenaria, un po’ come succede a Napoli. E poi ci sono quei posti che quando ci pensi ti vengono a mente le storie sentite o studiate nella tua vita; pensa a Machu Pichu, Tien an men, il Sahara, la Habana etc

4. Come è nato il progetto della moka che viaggia?

Anno 2004, ero in procinto di partire per il giro del mondo con la mia ex catalana. Tutti gli amici ci chiedevano: scriveteci! Noi volevamo evitare di fare email pesanti parlando di cose “turistiche” e quindi ci inventammo una spy story in cui una cafetera scompariva e noi dovevamo cercarla. Cafetera si pronuncia lo stesso in napoletano ed in catalano, quindi era la cosa perfetta.

5. Anche io sono napoletana come te, secondo te cosa c’è dietro il “prendersi un caffè “?

Torno a casa ogni volta che prendo il caffé, indipendentemente da dove mi trovo. L’odore é quello delle mattine in cui sono a Napoli e quasi facciamo a gara a chi lo fa per primo.

6. Il fatto che ti viaggiassi con una moka ti ha permesso di “rompere il ghiaccio” con altri viaggiatori?

Chiaro! Memorabile in un ostello a Danzica (Polonia) quando letteralmente si fece la folla  attorno per vedere come facevo il caffé oppure, a Teheran dove dormivo da una delle tante persone che mi voleva ospitare, il tipo aveva invitato i suoi amici per vedere a questo tipo “from Naples” che suonava la chitarra mentre cucinava una grande pasta e viaggiava con una cafetera.

7. Cosa ti ispira nella vita? Hai una figura di riferimento?

Ghandi e Steve Jobs. Gente che crea prospettive distinte, muove i popoli, vive dopo la morte. Quest’Agosto ho visitato una casa di Ghandi a Delhi ed é stato incredibile
Vincenzo nella casa di Ghandi

8. Come era il tuo bagaglio in viaggio

Uno zaino, 7/8kg al massimo. Medicine, caricabatterie, fotocopie di documenti, un filo per appendere i panni, tappi per le orecchie, sapone in polvere per lavare, due libri e pochi panni (che butti e ricompri).

9. Parlaci del tuo nuovo progetto.

Heavenote.com é un sito che serve per gestire l’ereditá digitale e mandare messaggi postumi. Nasce per due motivi:
Ci sono persone che vogliono un sistema flessibile da utilizzare per scrivere messaggi e dire cose che per qualche ragione non vogliono dire in vita.
Viene usato per comunicare password ed inviare files che peró vengono solo inviati dopo che si é deceduti.

10. Un libro da consigliare

Come il mare – Wilbur smith.