Intervista a Carlo Taglia, un ragazzo giovanissimo di 26 anni che ha deciso di lasciare il lavoro e iniziare a fare il giro del mondo, lentamente, senza orari fissi ne tabelle da rispettare, senza una data di ritorno.
Il suo sogno: fare il giro del mondo senza aerei, attraversare il mondo con i piedi per terra. Autore del blog Girovagando il Mondo.
Ho deciso di dedicare gli anni migliori della mia vita per una grandiosa esperienza umana che potesse permettermi di imparare e crescere rapidamente. Spinto anche da un senso di irrequietezza provocato dalla realtà materialistica e troppo schematica in cui stavo crescendo.
Nepal, India, Sri Lanka, Malesia, Thailandia, Laos, Cambogia, Vietnam, Cina, Corea del Sud, Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia, Cile e Argentina negli scorsi 13 mesi. Da qua in poi Brasile, Marocco o Spagna, attraverso l’Europa velocemente per trovare il modo di entrare in Russia e prendere il treno transiberiano fino a Pechino. Infine chiuderò il cerchio in una delle varie tappe già percorse, credo in Cina.
Ti permette di scoprire le reali distanze del mondo, di conoscere luoghi raramente frequentati dai turisti ed avere un contatto più intenso con le popolazioni locali perché si condividono lunghi viaggi.
Ad amare profondamente la mia vita e la Terra.
Il popolo indiano perché nel bene e nel male mi ha trasmesso tantissimo a livello umano. Un’esperienza estrema mista di disperazione e amore.
Viaggiare da soli rende ogni esperienza più intensa e sviluppa un profondo monologo di riflessione introspettivo. Oltre questo ti permette di focalizzarti al massimo sulla realtà che ti circonda e di assorbirne il meglio.
Non uno, ma tantissimi lati del mio carattere si sono trasformati, in un anno credo di essere cambiato più degli ultimi dieci. Ma mi renderò conto di tutto ciò solo una volta tornato a casa. In ogni caso la pazienza cambia parecchio perché ci si deve adattare ad ogni imprevisto.
Scoprirebbero un sorriso puro e smagliante che non avevo prima in quella vita occidentale.
Che la paura è il più grande limite di un essere umano. Di preparare immediatamente lo zaino e partire senza ascoltare quei dubbi irreali. Che nessun luogo si è mostrato per quello che immaginavo quindi non ha senso avere paura per la nostra immaginazione perché non è reale. Il primo passo è il migliore di ogni viaggiatore o sognatore.
I tappi per le orecchie
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