Anni fa, [altra vita, altra storia] decisi non so bene per quale motivo che sarei partita per il Giappone. Ero affascinata dai templi, dall’acqua o forse solo da un’offerta di voli. Prima di partire compro sempre libri che mi facciano sognare; in quella vita c’era qualcuno che li comprava per me. Così un giorno, al ritorno dal lavoro trovo un pacchetto sul tavolo, immaginavo che potesse essere un libro sul Giappone, ma avevo in mente una cosa tipo Banana Yoshimoto o Memorie di una geisha, scarto il libro ed era: Tokyo Blues [anche se il vero nome è Norwegian Wood] di Murakami e lui mi dice: “è una delle più belle storie d’amore che abbia mai letto, è un libro con la colonna sonora, volevo che lo leggessi.”
Quando amo mi fido ciecamente, quindi ho iniziato a leggere Norwegian wood. Tokyo blues
Già di per se l’adolescenza è un epoca di forti contrasti, di debolezze, fallimenti, amori struggenti, amori mai vissuti in più tutti i limiti e i taboo della cultura giapponese la rendono ancora più difficile. Quando parlo dei miei viaggi dico sempre che amo vivere i luoghi da insider, questo libro ti fa vedere il Giappone da insider. Ti fa sentire sulla tua pelle, e molto di più nella tua pancia, cosa significa vivere l’adolescenza per un ragazzo giapponese, magari non un’adolescenza comune, ma di sicuro intensa. Ho sempre associato a questa fase della vita più dolore rispetto alla felicità, forse perchè non si hanno i mezzi e la consapevolezza per reagire ai primi spiragli di vita, o forse perchè io l’ho vissuta così. E’ un libro d’amore e morte, quando prendiamo coscienza con entrambi vuol dire che siamo diventati adulti.