Marco: Trasferirsi in Australia, un ingegnere con le idee molto chiare.

Categorie: Interviste

[box style=’info’] Sono Marco Tassi, un ragazzo di 26 anni, ingegnere civile, che fino a qualche mese fa viveva a Medolla, un piccolo paese in provincia di Modena. Nell’estate 2012 ho preso la decisione di comprare un biglietto solo andata per l’Australia, di licenziarmi dal mio lavoro da ingegnere in un’impresa di costruzioni, di vendere la macchina e di inseguire il sogno che avevo già da qualche anno: trasferirmi in Australia.[/box]



1. Hai deciso di volerti trasferire, magari per sempre in Australia, ancor prima di andarci cosa ti ha ispirato così tanto?

L’idea di venire in Australia è nata 4 anni prima della reale partenza e da lì è iniziato un lungo periodo in cui ero “affamato” di informazioni riguardanti questa destinazione così lontana. Per diversi mesi ho letto forum, blog, esperienze di persone che erano già venute qua, gruppi di Facebook, ma soprattutto verificavo tali informazioni sui siti istituzionali del governo australiano.

Marco in Australia

Ho scelto l’Australia per diversi motivi:

2. Il tuo immaginario dell’Australia si sta svelando aderente alla realtà?

Sì assolutamente. Solo che c’è una gran bella differenza tra stare davanti un computer ed immaginare e pensare come sia dall’altra parte del mondo ed esserci veramente!
La prima volta che ho visto l’oceano nella realtà, così come l’avevo visto molte volte nelle fotografie, mi sono emozionato. Ero là, su una scogliera e guardavo dall’alto le onde che arrivavano su una lunga spiaggia. Davanti il mare aperto, il cielo limpido, il sole alle spalle e dietro un paesaggio collinare verde.



3. Quale è la difficoltà più grande che si incontra viaggiando in Australia?

Di grosse difficoltà ancora non ne ho avute, forse anche perché ho sempre viaggiato sulla costa, nelle zone più popolate, quindi i servizi non mancano. Sicuramente andando nell’entroterra, nelle zone rurali non sarà così facile. C’è anche da dire che io sono uno dii viaggi low cost, pago giusto i trasporti verso la destinazione, poi mi faccio del gran zaino in spalla, tenda oppure ospitare da quelli del posto con couchsurfing. Questo per dire che mi adatto bene a tutto e le difficoltà se le incontro le vedo parte integranti di questo tipo viaggio. Sicuramente informandomi prima su quello che mi potrebbe servire e dove andare, e programmando prima le cose fondamentali le difficoltà si riducono, o almeno so in cosa vado incontro quindi risultano essere meno traumatizzanti. In tutti i viaggi poi arrivano gli imprevisti, ed in quella situazione un bel “Don’t worry, be happy” ti aiuta a superarli.

4. In che zona ti sei trasferito e che lavoro fai?

Per rispondere a questa domanda prima devo spiegare il tipo di visto con cui sono venuto qua in Australia. Come la maggior parte dei ragazzi italiani che hanno tra i 18 e i 30 anni sono entrato con il Working Holiday Visa. Questo visto permette a ragazzi maggiorenni entro i 30 anni e di particolari nazioni, di poter avere una vacanza prolungata di anno in Australia in cui gli è permesso lavorare, con i relativi limiti, per sostenersi durante la vacanza. Tale visto può essere esteso ad un secondo anno se si fanno almeno 88 giorni di uno specifico lavoro nella regional Australia.
Il mio primo obiettivo uno volta arrivato in Australia era quello di estendere fin da subito la durata del visto, quindi dall’Italia ho cercato una sistemazione in una zona regional Australia da cui partire poi per cercare lavoro. Ho scelto di venire sulla Sunshine Coast, che è la prima zona regional a nord di Brisbane, nel Queensland, stato dell’Australia in cui per la quasi totalità dei mesi c’è un clima mite e si può girare in maglietta corta e fare il bagno per tutto l’anno.
Sapendo di arrivare in Sunshine Coast, ho cercato una sistemazione su homestayweb, un portale specializzato per trovare camere in affitto a casa di famiglie australiane. E finalmente arriviamo a rispondere alla domanda: in che zona mi sono trasferito? A Bli Bli.. che si legge Blai Blai.. un paesino di 5 mila abitanti, non proprio sul mare ma molto vicino.
Da lì ho iniziato a cercare un lavoro che fosse “specifico” per poter rinnovare il visto. Tali lavori sono quelli nel campo dell’agricoltura, allevamento, pesca, raccolta di perle, miniere e costruzioni. Ho voluto cercare nelle costruzioni, per rimanere in tema con quello che avevo studiato, così ho trovato da lavorare come muratore e ora costruisco muri in sasso per delimitare lotti di terra.



5. Cosa ha in più l’Australia che l’Italia non potrà mai darti?

Posso fare il confronto con l’Italia del nord, purtroppo non l’ho girata tanto, quindi per una persona che ha abitato 26 anni a Medolla, un paese delle bassa modenese, zona conosciuta per gli inverni rigidi con la nebbia e le estati afose con le zanzare, posso dire che il clima è una cosa l’Italia in cui ho vissuto non potrà mai darmi. Poi l’oceano, le spiagge lunghe chilometri e chilometri, vuote, senza ombrelloni e bar, la natura onnipresente anche nelle città, per non parlare di quella che si vede appena fuori dai centri abitativi. Purtroppo penso che qua ci siano più opportunità e prospettive per i giovani appena ci si riesce a riqualificare per i canoni australiani.

6. Nel tuo primo anno, hai in mente di fare un viaggio on the road del continente?

Sicuramente un viaggio on the road lo farò. Non so se nel mio primo anno, perché prima vorrei creare le condizioni per poter rimanere più a lungo dei due anni della durata del visto. Mi piacerebbe andare con un van da Brisbane a Cairns o l’idea che mi stà balzando da diverse settimane è di farmi tutta la boomerang coast in bicicletta da Brisbane a Melbourne lungo la costa.

7. Che accoglienza hai avuto dalle persone del luogo in questi mesi?

Beh, io mi sono trovato sempre alla grande con tutti, forse anche perché ho sempre il sorriso stampato in faccia, il nostro accento piace e anche se si impressionano quando gesticoliamo mentre parliamo, poi io faccio dei mimi o delle scenette quando parlo quindi è tutto accentuato all’ennesima potenza. Gli italiani sono visti molto bene qua in Australia o almeno nel Queensland, grazie ai nostri nonni che quando erano emigrati qui si sono sempre comportati bene e avevano fatto grandi cose.

Per tutti coloro che hanno piacere di seguire il mio viaggio in Australia, voglio segnalare il canale YouTube Marco in Australia