Cosa vi piace meno dei viaggi?

Io vedo il viaggio come una metafora, che può avere sempre diverse letture, ma come ogni processo completo ha un lato positivo e uno negativo, uno ying e uno yang, sempre complementari. Sono sempre affascinata dall’essere umano, mi piace osservarlo, studiarlo e interrogarmi sui suoi pensieri, forse è per questo che ho deciso di diventare psicologa. Di tutte le bellezze del viaggiare e dei viaggi se ne parla con ogni mezzo in ogni luogo. Ma poco spesso si parla degli aspetti negativi o meglio di cosa proprio nn ci piace dei viaggi.



E come ho imparato a fare, ho chiesto alla mia community on line di rispondere a questa domanda?

“Cosa vi piace meno dei viaggi?

le domande di attivazione ci servono per riflettere, spesso ci sono argomenti sui quali nn pensiamo mai, senza un motivo preciso. Così mentre lo chiedevo a voi, l’ho chiesto anche a me stessa. Direi che le vostre riposte possono essere organizzate in questo modo



la stragrande maggioranza dice che la cosa che meno amano dei viaggi sia il ritorno, forse da una parte può sembrare un po’ un clichè, ma in effetti quando facciamo un’esperienza piacevole alla fine c’è sempre il precipitato nella realtà che se è molto lontano crea un malessere. Un po’ come risvegliarsi da un bel sogno e pensare che tra 10 minuti suona la sveglia per andare a lavoro. Come travel coach ritengo che il ritorno da un viaggio sia un momento tanto importante quanto la partenza, anzi è il momento dell’azione, dell’elaborazione e del cambiamento. Come ho specificato nel mio post Come affrontare il ritorno dal viaggio ci sono strategie funzionali per far si che quello che trovavamo piacevole in viaggio perduri anche nella quotidianità.

è incredibile quanto si amino quando sono nostri e quanto siano fastidiosi quando sono intorno a noi. In viaggio vengono sempre visti come fonte di fastidio e rumore, specialmente sui mezzi di trasporto, anche se nella maggior parte dei casi direi che il problema principale è la cattiva educazione dei genitori.



tipo aeroporti, in fila alla biglietteria del bus, al controllo passaporti, direi che in merito è già stato scritto degnamente da Marc Augè anche se per fortuna con la diffusione degli smart phone almeno il tempo si utilizza in una maniera più piacevole

chiassosi irriverenti, maleducati e sporchi; qualcuno direbbe che siamo tutti turisti..

pregando tutti i santi che arrivi e a volte il rientro.

e perdere i divertimento. A dire il vero per quanto mi riguarda quella

ammalarsi è l’unico aspetto negativo del viaggiare da soli.

A me succede quasi sempre perchè una debolezza molto forte alle tonsille, dovuta da una malattia che ebbi da piccola, e mi viene spesso la tonsillite acuta, ho imparato a viaggiare con ogni sorta di medicina, a fare cure preventive, ad indossare sempre una sciarpa, ma purtroppo è sempre lì in agguato. Una volte in Argentina sono stata davvero malissimo ho avuto 39.8 per 30 ore, non riuscivo a stare in piedi ero in una casa da sola ed ho pensato seriamente di morire, poi la sopravvivenza vince sempre e dopo 2 giorni ho trovato la forza di scendere a comprarmi del cibo e dei medicinali, le volte successive ho imparato a chiedere aiuto alle persone che ho incontrato in viaggio.

direi che basta lavarli almeno una volta alla settimana nelle lavanderie degli ostelli..

Viaggiare non vuol dire, almeno secondo me, andare in giro alla ricerca delle meraviglie del mondo, vuol dire conoscere il mondo e purtroppo il mondo è fatto anche di tante cose che nn ci piaceranno, di cose tristi, di cose che gli altri popoli sopravvalutano, di cose che senza una guida locale non capiremo mai perhcè sono troppo lontante dalla nostra cultura, questi sono i limiti e il fascino del viaggiare.

Non so se lo sapete ma l’Alitalia fa un corso per la paura di volare, dura un week end e ha una riuscita del 99% si chiama Voglia di Volare.

per la maggior parte dei turisti è una delle angosce più grandi! Il meteo crea molta ansia nelle persone perchè è una delle poche cose che l’essere umano nn può controllare. Forse bisognerebbe pensare a come i vari abitanti dei posti viviono con il mal tempo e comportarsi di consieguenza. Un’esempio terra terra? se di sabato sera piove a Napoli, non esce nessuno, al massimo trovi qualcuno nei cinema, se succede a Londra, tutto prosegue come sempre e nessuno usa l’ombrello mentre cammina stesso elemento, comportamenti diversi! questo è cultura!

Perfettamente d’accordo, aggiungerei anche le mille lavatrici divise per colore. Questo è uno di quei momenti in cui vorrei ancora vivere a casa con mammà.

Quello che a me piace di meno dei viaggi?

Il fatto che mentre io sono altrove, magari per un lungo periodo, la vita delle persone che amo va avanti, e mi perdo le feste, le cene, i matrimoni o qualche  nascita …