Claudio solo andata verso l’Australia: i limiti sono solo nella testa

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Claudio Piani, milanese di 28 anni, allenatore di pallacanestro, personal trainer e maestro di scuola elementare con un morboso desiderio di viaggiare. Nel giugno 2014 mi sono licenziato dal lavoro e ad agosto sono partito per uno dei miei soliti viaggi un po’ avventurosi… questa volta pero’ senza un rientro programmato. In 6 mesi ho attraversato l’Europa e l’Asia, da casa mia, fino a Jakarta senza prendere aerei; da li’ con l’intento di raccimolare qualche soldo, per continuare il mio viaggio, sono volato in Australia, dove mi trovo tutt’ora.




1.È nata prima l’idea del viaggio o di fare il Working Holiday Visa in Australia?


Sicuramente è nata prima l’idea del viaggio. Il Working Holiday Visa è stato solo un strumento per permettermi di visitare l’Australia e recuperare dei soldi necessari per il proseguimento del viaggio. Il mio grande desiderio era di attraversare la Russia e visitare Mongolia e Cina. Vista la disponibilità di tempo è nata man mano l’idea di attraversare tutta l’Asia.



2. Come di sei organizzato finanziariamente?


Tutto abbastanza semplice, economico e calcolato per qualsiasi emergenza. Per evitare problemi, ho distribuito il mio budget in 3 differenti carte (una carta di credito e due carte di debito), che tenevo in posti diversi tra lo zaino ed il portafoglio. In più avevo un centinaio di Euro in tasca, da cambiare in caso di emergenza.


3. Avevi già un itinerario e un programma sul da fare in Australia è l’hai scoperto strada facendo?


In Australia, sapevo solo che sarei andato ad Adelaide, perché avevo dei contatti. Una volta arrivato in Australia, ho viaggiato il primo mese e poi sono tornato ad Adelaide, dove sono tutt’ora, a cercare lavoro.




4. Anche io ho percorso la Transiberina, anche se come donna in solitaria è diverso, per te quale è stata la difficoltà maggiore?


Forse perché avevo già viaggiato in treno in Russia ed Ucraina, non ho trovato nessuna difficoltà, anzi… Biglietti facili da comprare in stazione, treni “ragionevolmente” puliti e soprattutto  tantissima gente ospitale, che nonostante la barriera linguistica, ha cercato di aiutarmi in ogni modo. Addirittura due persone conosciute in treno, mi hanno invitato a casa loro a dormire una volta arrivati a destinazione.


5. L’Australia è veramente il sogno che si immagina da qui?


Francamente non credo. Per quanto mi riguarda è il posto ideale per raccimolare qualche soldo in breve tempo e nel frattempo visitare un continente comunque stupendo. Pensare di viverci, non so.
Io ho vissuto ad Adelaide che è praticamente una enorme città di campagna, magari la realtà di Sydney o Melbourne è diversa, e per quello che ho visto è una realtà troppo differente da quella europea ed italiana, a cui sono troppo legato. C’è poca cura per il bello, poca aggregazione e le distanze sono sempre notevoli. Per esempio se il mio collega simpatico vive a sud della città e io sono nord, vuol dire che ci sono 30-40 km da casa mia a casa sua, questo limita notevolmente la vita sociale.


6. Cosa hai imparato di te fino a questo momento che non sapevi prima?


L’aver viaggiato a lungo da solo, soprattutto in Russia, Cina e Mongolia, dove nessuno parlava inglese, mi ha insegnato ad ascoltarmi. Ho imparato non solo ad ascoltare i miei stati d’animo ma soprattutto a riconoscerli ed accettarli. Questo passaggio diventa poi fondamentale per capire cosa realmente si vuole e come agire per perseguirlo.
Poi ho scoperto che i limiti che uno si pone sono davvero solo nella sua testa…


7. Con che tipologia di gente ti trovi a condividre più frequentemente il tuo cammino?


Generalmente cerco di mischiarmi il più possibile con la gente locale, cosa che si è rivelata molto facile in Russia e Mongolia, impossibile in Cina e difficile nel sud est asiatico.
Ho condiviso il mio viaggio con un po’ di persone…e si può dire che nazione che vai, compagno di viaggio che trovi…In Siberia ho viaggiato qualche giorno con uno psicologo polacco in cerca di sé stesso, in Cina con tre ragazzi israeliani che avevano appena finito il servizio militare, in Thailandia con italiani e tedeschi, più inclini alle feste che a visitare tempi buddisti… insomma… varia


8. Quali sono i tuoi programmi per i futuro?


Ora sono in Australia, che ho visitato per bene in questi mesi. Credo che all’inizio del 2016 andrò in Nuova Zelanda e poi da lì vorrei tornare in Italia, tutto in Autostop…sto proprio cercando una nave in questi giorni. Quindi riattraverserie l’Asia, ma il sud e poi il centro, poi ex repubbliche sovietiche, Iran, Turchia ed Europa…tutto solo in Autostop…


9. Viaggiare per andre via dall’Italia o per trovare un motivo per tornare?


Nessuno dei due. Viaggiare per il piacere di viaggiare

10. Quanto pesa il tuo zaino?

Generlamente una dozzina di kg. Peserebbe molto meno se non fosse per i 3 libri che mi porto e per i miei diari….