Che cosa è il Carnevale di Oruro in Bolivia: nascita e tradizioni

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Non c'è solo Rio, eccoci al centro del Carnevale di Oruro, il più grande della Bolivia che ha origini antichissimi e un simbolismo davvero interessante.

Quando si parla di un carnevale sudamericano la mente vola a di Rio De Janeiro, ce ne sono però altri molto più tipici, uno di questi è il Carnaval de Oruro in Bolivia, il più tradizionale e folcloristico del paese andino, tale celebrazione è stata inserita nel 2001 dall’UNESCO come Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità.



Il Carnaval de Oruro ha origini antichissime: prima dell’arrivo degli spagnoli Uru Uru, il nome preispanico di Oruro, era una destinazione religiosa sia per le antiche popolazioni Aymara che Quechua e si celebrava la festa pagana di Ito, che venne progressivamente trasformata in un rituale cristiano.

Nonostante ciò si ritrovano molti elementi di sincretismo, a partire dalla chiesa dove si celebra il carnevale, al Sanctuario del Socavón (Santuario della Miniera), che ospita sia la statua della Vergine che l’ingresso ad un antica miniera, dove si trova un altare dedicato al diavolo, il “Tío de la mina” a cui i minatori offrivano doni in una sorta di “patto col diavolo” per tornare a casa sani e salvi e con qualche minerale.



Il Carnevale inizia il giovedì grasso, con la Danza Anata Andino a cui possono prendere parte solamente gruppi locali Aymara, che partecipano con balli, vestiti e strumenti tipici della loro tradizione, è un modo per ringraziare la Pachamama, la Madre Terra per la produzione agricola dell’anno.



Il venerdì si festeggia il  “Tío de la minacon feste in suo onore che si protraggono per tutta la notte. Il sabato è il giorno principale della manifestazione e viene dedicato a la “Virgen del Socavón” in questa giornata i diversi gruppi folcloristici ballano con vestiti e maschere e vengono accompagnati da strumenti musicali, anche non tipici della tradizione Aymara: durante tutta la parata i ballerini non possono né bere alcolici né togliersi le maschere.

Durante questa giornata ballano 50 gruppi, per un totale di circa 20.000 ballerini e suonano 150 bande con 10.000 musici. I gruppi realizzano numerose danze di cui le più conosciute sono Caporales, Pujllay, Kullawada, Llamerada, Morenada e Diablada.

Ognuna rappresenta diversi aspetti della vita sull’altopiano Andino, come le miniere, i cicli agricoli, temi religiosi e perfino la conquista degli spagnoli sulle popolazioni Aymara e Quechua della Bolivia. Nello specifico:

La domenica mattina si svolge una celebrazione all’alba intorno al “Sanctuario del Socavón” seguita da una seconda entrata del Carnevale, più in piccolo, con ballerini e musicisti che hanno sfilato il giorno prima.

Si conclude così il festeggiamento e la rappresentazione riservata ai turisti, ma i locali continuano a festeggiare: il lunedì con un saluto alla Vergine; il martedì con riunioni famigliari e la Cha’lla, una cerimonia di ringraziamento alla Pachamama;  il mercoledì riversandosi nelle campagne per fare offerte alla Pachamama presso le formazioni rocciose de: il Rospo, la Vipera, il Condor e la Lucertola.

Come partecipare al Carnevale di Oruro:

Per partecipare al Carnevale di Oruro è necessario tenere a mente alcuni accorgimenti: