Sono Andrei e sono nato in Romania, a Timisoara. Da bambino mi sono trasferito in Italia ed è lì dove ho frequentato le elementari, le medie e le superiori, dopodiché mi sono trasferito in Spagna.
In Asia ci ero venuto già un paio di volte, ed ogni volta mi sono girato quattro Paesi diversi. Mi ero innamorato di questo continente sin dall’inizio. Nell’ultimo viaggio, il giorno dopo essere atterrato nelle Filippine, conobbi una ragazza, la quale è diventata la mia fidanzata. Ed è per lei che dopo mesi viaggiando per America Latina, sono tornato nelle Filippine, questa volta trasferendomi.
Ho lasciato il mio lavoro perché è quello che faccio di solito per poter viaggiare per lungo tempo, sopratutto qui nelle Filippine, dove per legge, le vacanze pagate sono solo cinque, e poi dipendendo da che compagnia lavori, ti danno più giorni.
Ho cominciato a fotografare dal 2013, intendo dire, imparare sulla fotografia e scattare in manuale, cosicché è nata una passione che ho coltivato sino ad oggi. A volte faccio delle sessioni fotografiche o vendo certe foto che ho scattato nei miei viaggi.
Di solito, scelgo i viaggi in base a 3 caratteristiche: quanto costa il viaggio, se serve o no il visto (e se è difficile o meno conseguirlo) ed infine, non ripetere lo stesso Paese. Di solito, nei viaggi, nello zaino mi porto molta attrezzatura, tipo treppiedi, drone, gopro, fotocamera, dji pocket, varie batterie, ricarica batterie, cavi usb, vari obiettivi, il computer ecc ecc. Quindi diventa un grande peso, sia fisico che psicologico, perché devo stare sempre attento a non perderlo o farmelo rubare, ma mi appassiona, quindi diciamo che i risultati mi soddisfano tanto da annebbiare i sacrifici.
Da ormai due anni, da quando vivo nelle Filippine, sapevo l’esistenza di questa signora tatuatrice, ma non mi ero mai interessato, finché un paio di settimane fa, un’amica spagnola (che vive nelle Filippine) me ne parlò e cosi decisi di andare con lei ed un altro spagnolo fino da Apo Whang-od, in Kalinga. Decisi che o sarei riuscito a farmi tatuare il tatuaggio intero da lei, o non volevo nulla. Perché questa signora, sia per il grande afflusso di turisti, sia per l’età (compiuti 102 a febbraio) non ne fa molti, di solito solo si mette a firmare, che corrisponde a tre puntini. Mentre nel villaggio, varie ragazze che sanno tatuare, ti tatuano il tatuaggio vero e proprio. I miei amici hanno lasciato il villaggio domenica mattina, perché il lunedì lavoravano e il viaggio dura in media 20h. Mentre io rimasi un giorno cosi da farmi fare interamente il tatuaggio da Apo. Ed in effetti così è stato, anche perché la domenica pomeriggio c’erano solo 2 persone in fila davanti a me, in confronto alle 48 che stavano davanti alla mia amica, al mattino.
In futuro no so cosa farò, ed è quello che mi piace. Sapere cosa succederà toglie le emozioni sull’avvenire.
Questa esperienza mi ha fatto capire, come le altre fuori dal mio continente, di quanto fortunati (grazie ai sacrifici) siamo ad essere nati in Europa e quanto dobbiamo ai nostri antenati per essere riusciti a darci un futuro cosi prospero.
Questa esperienza, come qualsiasi esperienza di viaggio, la consiglio a chiunque, perché i beni materiali sono futili, mentre le esperienze di vita no. La cosa più importante, le esperienze, sono per sempre. Quando ti siederai con delle persone nuove a tavola, di sicuro a nessuno interesserà mai che tu, due anni prima hai speso 1200 euro per un iphone, una giacca o delle scarpe, ma di sicuro saranno incuriositi dai posti visitati e dalle avventure che potresti aver fatto con quei soldi.