Una meta che mi chiamava da un po’.
Sono siciliana, ho vissuto molti anni a Napoli, e le città di mare, veramente di mare, ammetto che sono le mie preferite. Sembra un clichè, ma davvero chi nasce e vive vicino al mare ha una connessione vitale, parentale con questo elemento naturale.
Raggiungo l’aeroporto di Marsiglia di notte.
La prima dritta che vi do è che i bus per la città terminano alle 00.10, dunque se prevedete di arrivare di notte, dovrete mettervi d’accordo con tassisti e molto probabilmente con gli occupanti del vostro stesso volo per condividere un taxi senza farvi spennare (a noi hanno chiesto 60 euro fino alla Gare Saint Charles, che abbiamo diviso in 4).
Mi avevano detto che Marsiglia è Francia, ma non è Francia. È verissimo, sono stata avvolta da tanti odori e lingue, e culture differenti, tutte insieme, ma quello che mi ha incantata di più è la vocazione davvero marittima della città.
Qualcuno mi aveva avvisata che la città è un po’ pericolosa, ma personalmente non ho trovato alcun pericolo.
Sono stata ospitata da un amico di un’amica nel quartiere Endoume, non potevo essere più fortunata!
È un quartiere a 3 km dal Porto Vecchio, sul mare, da dove inizia “il mare bello” di Marsiglia: insenature segrete dove sedersi e scrivere, o disegnare o semplicemente guardare il mare, o un tramonto mozzafiato.
Dalla finestra della casa che mi ospitava la visione era quella della Cattedrale di Notre Dame de la Garde, che i marsigliesi chiamano la Bonne Mère.
Ho avuto subito la sensazione che dovesse essere la prima tappa da raggiungere. Mi sono inerpicata fra viuzze pittoresche, guardandola sempre per non perdere la direzione giusta.
Per me era come chiederle il permesso di visitare la città, con lo spirito giusto. Era una mattina presto di forte Mistral, e giunta lassù sono rimasta senza parole dal panorama mozzafiato e dalla sacralità di quel luogo. Tante candeline, barchette che scendono dalla navata, ex voto che parlano di salvataggi miracolosi dalle tempeste. Davvero un luogo speciale.
Per orientarmi in città, ho usato una vecchia mappa cartacea, che mi ha permesso di muovermi più facilmente senza dipendere dalla connessione, e di vistare la città andando un po’ a naso, cosa che desideravo fare.
Vi dico cosa non perdere, secondo me, di Marsiglia:
Ma soprattutto, dal mio punto di vista, la visione del mare che entra nella città, fra gli alberi delle barche a vela, e il Mistral che soffia, ha la sua poesia. Dal porto vecchio potete passeggiare sul lungo mare, e arrivare al MuCem (Musée des civilisations de l’Europe et de la Méditerranée). Vi consiglio vivamente di visitarlo.
Elisabetta Bagnato
Insegnante di Kundalini Yoga e Viaggiatrice