Leishmaniosi come proteggersi: sfatiamo un po’ di miti

I consigli del veterinario per come proteggersi dalla Leishmaniosi e cosa fare in caso di contagio. Sfatiamo un po' di miti ed errori su questa malattia.

Come sapete io amo viaggiare con il mio cane, mi piace portarlo in natura, tra i boschi, al lago al mare, sia in estate che in inverno. Porto Frida ogni volta che ne ho la possibilità, viaggiare con lei è più bello, ma non dimentichiamoci che in estate, specialmente in Italia c’è una grave minaccia in agguato: la Leishmaniosi!



Ho scelto di scrivere questo articolo a quattro mani con la Dottoressa Alba De Negri, medico veterinario, perché purtroppo la mia Frida si è ammalata di Leishmaniosi, e non solo anche di Rikettia, ma la cosa interessante è che si è ammalata nonostante il vaccino, nonostante la pipetta antiparassitaria e nonostante il collarino di olio di neem! Sono stata sfortunata sicuramente, ma ho fatto anche qualcosa di sbagliato e vorrei evitare che altri di voi facciano errori simili.

Che cosa è la Leishmaniosi?

La leishmaniosi, è una malattia viscerale, trasmessa da un insetto appartenente al genere dei Phlebotomi, una zanzara apparentemente comune alle altre, ma con una marcia in più, per intenderci. Una volta che questo phlebotomo punge il nostro ospite, in questo caso il nostro amico a quattro zampe, veicola attraverso la saliva il responsabile della malattia, la Leishmania, protozoo che invade il sistema linfatico ed ematico del organismo ospite, ed incomincia a replicarsi in maniera attiva.



Come prevenire la Leishmaniosi?

Meglio prevenire che curare, recitavano gli antichi medici greci, anche in questo caso la prevenzione è alla base della “lotta” a tale malattia. Dunque, cosa occorre fare per proteggere i nostri cani?

Sicuramente uno dei metodi di rapido utilizzo riguarda l’applicazione di alcune fialette spot-on la cui azione è efficace non solo nei confronti dei comuni parassiti (pulci, pidocchi, zecche) ma anche contro i tanto temuti phlebotomi, ricordandoci sempre che in zone endemiche e maggiormente con un clima caldo umido sarebbe buona norma usarli in periodi che vanno compresi da aprile ad ottobre inoltrato, considerando però che l’ applicazione per gli abituali parassiti deve essere effettuata ogni 25 -30 giorni.



Anche i collari di ultima generazione la cui durata è di circa 6 mesi, rappresentano un’ottima alternativa. Fate attenzione quando comprate i collari, perché ci sono alcuni il cui uso è combinato alle fialette e altri in cui è sostitutivo, sempre meglio chiedere bene al proprio veterinario.

Ed infine la vaccinazione, la cui somministrazione suscita pareri controversi, e personalmente io (la Dott.ssa De Negri) sono una di quelle no vax in tal caso, preferisco sottoporre i miei pazienti almeno a due controlli annuali con analisi del sangue e ricerca delle leishmanie.

A propostio di questo ultimo punto scritto dalla Dott.ssa De Negri volevo sottolineare che nel mio caso Frida aveva fatto il vaccino contro la Leshmania e prima il test per verificare se fosse positiva o meno, ma aveva fatto il test rapito, una sorta di pungidito, che non ha affidabilità certa, quindi nel caso in cui vogliate fare la vaccinazione al vostro cane meglio effetturare prima un’analisi del sangue per la ricerca delle leishamnie prima di effettuare il vaccino.

Cosa fare se il mio cane ha contratto la Leishmaniosi?

I principali sintomi che possano suonare come campanello d’allarme potrebbero essere un’improvvisa perdita di appetito, difficolta nella deambulazione, talvolta con zoppia bilaterale ricorrente (come Frida), crescita abnorme delle unghie, ed alopecia focale bilaterale oculare; ricordandoci però che solo le analisi del sangue con ricerca delle leishmanie secondo metodo IFAT sono le uniche a conclamare una diagnosi certa.

Cani che contraggono la malattia sono sottoposti a terapia, che la maggior parte delle volte viene mantenuta a vita, e tra i vari approcci che prevedono l’uso di diversi farmaci quali: Antimoniato di N-metilglucammina, Allopurinolo, Domperidone a mio modesto parere, la più efficace secondo i recenti casi seguiti , è quella che ne prevede la combinazione dei tre.

In aggiunta alla terapia, sono presenti sul mercato anche moltissimi integratori, (badate bene da non sostituire ai normali ed obbligatori farmaci ) che possono aiutare il cane nella convalescenza e nella prima fase di ripresa della malattia.

Un cane con Leishmaniosi è contagioso?

Un cane con leishmaniosi non rappresenta un pericolo per l’ uomo né tantomeno per altri cani, in quanto solo l’insetto, e quindi il phlebotomo, può trasmettere la malattia pungendo un altro ospite; ciò che però potrebbe verificarsi è una trasmissione transplacentare della malattia, ossia che un insetto punga il cane malato e poi il vostro, per questo è sempre meglio proteggersi, ma non manifestare comportamenti d’evitamento verso il cane malato.

Si può guarire di Leishmaniosi?

La Leishmaniosi si può negativizzare portando il cane ad un assenza di sintomi e di infezione, ma si può riattivare con successive punture, per questo motivo è importantissimo non solo proteggere il cane malato, ma effettuare delle analisi del sangue un paio di volte all’anno per verificare l’assenza della malattia.

Errori da non fare: