La diarrea del viaggiatore: se ti prende la maledizione di Montezuma?

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La chiamano diarrea del viaggiatore, perché si dice che prima o poi venga a tutti coloro i quali si avventurano per le vie del mondo, a parer mio ci sono due prospettive dalle quali si può guardare questo fenomeno: o sei talmente verginello di stomaco che ti basta un succo di mango per farti stare male, o hai viaggiato per tutto il mondo e prima o poi qualcosa che ti faccia male la dovevi pur trovare.



Fatto sta che tutti, ma proprio tutti prima di partire portano con se dei fermenti lattici, perché … non si sa mai.

A dire il vero i fermenti lattici quando si viaggia, andrebbero presi a prescindere dalla diarrea, magari non per tutta la durata del viaggio, ma di sicuro quando viviamo un momento particolarmente avventuroso.



 

Quando si è in viaggio il nostro corpo è soggetto a continui sbalzi di temperatura, di stili di vita, si deve abituare quasi quotidianamente a sistemazioni nuove, cibi non sempre genuini, molto spesso ricchi di spezie inusuali. E’ difficile mantenere gli stessi standard di alimentazione che si hanno a casa, i ritmi frenetici e soprattutto la diversa qualità e quantità di cibi rovinano la nostra flora batterica. Oltre a problemi intestinali, si può sentire anche un senso di stanchezza fuori dal comune, spossatezza e una riduzione delle nostre difese immunitarie, quindi, secondo un perfido circolo vizioso, risulta anche più facile ammalarsi.



Per questo quando si attraversano i momenti più intensi di viaggio, bisognerebbe prendere dei fermenti che contengano un principio probiotico per cercare di riequilibrare la flora batterica e recuperare in breve tempo l’energia.

Sicuramente aiuta questo processo cercare di mantenere costante il consumo di frutta nella dieta quotidiana e quando è possibile assumere dello yogurt, meglio evitare il latte perché non sempre si riesce a conservare in maniera adeguata.