Viaggiare lungo Danubio in estate: dove fermarsi cosa visitare

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Credo che la prima cosa che veramente associamo al Danubio sia il colore “è Blu” poi pensando ai nostri fiumi correggiamo tra i pensieri “ magari era blu ora sarà marrone come il Tevere”.

No, ecco, in questo ci sbagliamo vivamente, non solo il Danubio è davvero blu ma è anche navigabile per una grandissima parte, balneabile, pescabile e direi “ciclabile”.

#enjoygermannature

Durante il mio soggiorno in Germania mi sono spostata da Monaco a Stoccarda seguendo le tracce del Danubio, un on the road che mi ha stupito molto e lasciato molta voglia di conoscere queste zona meglio.

Sicuramente è un viaggio che paesaggisticamente è bello tutto l’anno, ma credo valga decisamente la pena di andarci in estate, noi italiani non sentiamo così forte il cambio di vita tra inverno ed estate, almeno non in tutte le regioni, ma i paesi dell’Europa Centrare vivono la primavera come una rinascita. Non è solo la natura che fiorisce, ma proprio il loro animo. Trovo i tedeschi simpatici sempre e molto cortesi, fortunatamente grazie ai miei numerosi viaggi ho avuto la fortuna di farmi moltissimi amici tedeschi che quando posso incontro qua e là. In estate in ogni minuscolo paesino sul Danubio ci sono festival, concerti, serate all’aperto, mi sono meravigliata di quanti ne abbia trovati in solo una settimana di viaggio.

Itinerario sul Danubio

Passavia

A solo due ore da Monaco c’è Passau, o Passavia come si dice in Italiano,il mio primo approccio a questo grande fiume. Come molti paesini della Baviera è d’origine medioevale e la differenza tra la zona nuova e quella antica, è netta geograficamente anche se dolce allo sguardo. La città appare come un cuneo che penetra il fiume, da un lato c’è la parte navigabile dalle navi e dall’altra quella diciamo solo dai kayak. La cosa che mi ha stupito di più è stata la quantità di fiori e giardini, un’esplosione di colori. Passau nella storia è stata una importante sede vescovile, se ne trovano parecchi resti all’interno della chiesa di Santo Stefano. Questa chiesa è molto interessante, non solo per lo stucco acceso che la riempie o perché conserva il più grande organo del mondo [infatti ci sono concerti classici ogni giorno al costo di 4€], ma per il suo altare. La chiesa è una fusione di molte epoche e il culmine della modernità lo dà l’altare super moderno, che fu per molto tempo simbolo di discussioni accese nella città. La rappresentazione delle sculture è, come spesso accade, metaforica. Si vede Santo Stefano martire, un uomo che gli tira una pietra per ferirlo e altri due che guardano senza muovere un dito, come impassibili, come se pur vedendo e capendo non si lasciassero scomporre. Questa è la metafora che l’artista dà del popolo davanti all’orrore del nazismo. Pur vedendo quello che veniva fatto agli ebrei nessuno mosse un dito… argomento delicato, in effetti.

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Passavia - Danubio - Passau

Un’altra curiosità direi “efficientemente tedesca” è che ogni edificio è di un colore diverso, voi mi chiederete: “e quindi? in tutto il mondo è così!” no, la differenza è che qui i colori hanno un senso. In epoca medioevale solo il 7% della popolazione sapeva leggere e quindi trovare un indirizzo o capire una insegna, così decisero di colorare gli edifici a seconda del proprio uso.

Palazzi con i vari colori
Palazzi con i vari colori

Giallo era una birreria (che qui è fondamentale), rosa la panetteria, bianco i palazzi ad uso religioso, verde le farmacie e grigio quelli amministrativi, direi pratico!

Durante l’estate allestiscono un biergarten sulla punta estrema del paesino, la sera fanno concerti e mi spiegavano che è possibile portare anche il proprio cibo, purché si beva la birra locale. In questa parte del Danubio è possibile nuotare, ma solo in punti senza corrente, risalire il fiume in kayak e pedalare fino a Vienna. Esatto, l’Austria è così vicina che si vede a occhio nudo, seguendo il corso del fiume in due giorni di pedalate si è a Vienna.

In estate è molto di moda fare la cena sulla crociera sul Danubio, ci sono delle navi meravigliose tutte di vetro che ti permettono d’avere una visuale magnifica, io la cena non l’ho fatta, ma ho visto le navi. Quello che sicuramente vi consiglio è, se anche voi come me, andate il primo week end di Luglio alloggiate a Vilshofen è a solo 30 minuti di macchina da Passau sempre sul lungo fiume, un minuscolo paesino medioevale con una grande particolarità, hanno inventato un festival estivo con tanto di spettacolo pirotecnico. Voi non ci crederete, ma per un week end arrivano 20.000 visitatori. Il lungofiume è diviso in tre settori: quello bavarese con cibo e musica tipica, quello latino e quello “ggggiovane” o forse dovrei dire rock con un palco per la musica dal vivo. Si mangia e si beve fino alle 10, poi una volta calato il sole ci si prepara con il fiato sospeso a vivere i 20 minuti di fuochi d’artificio dal ponte, io sono stata davvero fortunata, mi hanno fatto godere dello spettacolo dalla prua di una barca è stato bellissimo, e soprattutto mi ha sorpreso il silenzio delle folle. La festa continua fino alle 12 e poi, super puntali come ci si aspetta da un tedesco, tutto spento e a nanna.

Info pratica: io ho dormito al Hotel Wittelsbacher Zollhaus proprio sul lungofiume è un piccolo hotel a conduzione familiare davvero curato, ha uno stile “marinaio” che lo rende fresco, adoro il suo piccolo bar all’aperto.

 

Ratisbona

Ratisbona, il centro storico di questa città è patrimonio dell’UNESCO e ho decisamente capito perché! Mi ha sorpreso l’importanza storica che ha. È stata fondata nel I secolo a. C dai romani, come castrum ossia fortezza sul Danubio. Nel IV secolo con la caduta dell’impero romano divenne ducato bavarese, fino a quando nel VIII secolo Carlo Magno la trasformò in città imperiale. Poi arrivò lui, quello che per noi gente del sud è un personaggio mitico, Federico II di Svevia che la trasformò in città libera, come è tutt’ora.

Ratisbona - Danubio

Mi hanno raccontato che i bavaresi in questa città, attuarono una politica nei secoli molto furba per mantenere la proprietà degli immobili. Non hanno mai venduto le case a “forestieri”, al tempo dei duchi o degli Sevi era molto usuale che quando il regnante andasse a far visita si trasferisse tutta la corte e solitamente comprava degli immobili per garantire alcuni standard, a Ratisbona, invece poterono solo affittare. Inoltre con il passare dei secoli e direi anche dei millenni non venne mai modificata l’urbanistica dopo l’epoca medioevale, la città è esattamente la stessa. Ovviamente i palazzi sono stati ristrutturati, ma mantengono ancora la stessa struttura dell’epoca e, cosa ancora più interessante, la città mantiene la stessa urbanistica. C’è ancora la piazza con la fonte per prendere l’acqua, la piazza a bordo fiume dove tutt’oggi si svolge il mercato del pesce e ci sono ancora le pietre del 600 su cui viene e veniva pulito il pesce. Ci sono persino case sul cui uscio c’è il segno delle fiaccole spente giorno dopo giorno per secoli. La città è ancora costruita in 8 rioni, come nel medioevo e ogni rione viene ancora chiuso con delle porte, rendendo impossibile passare da una parte all’altra, ovviamente solo alcune zone commerciali, non dove vive la gente.

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Uno degli orgogli più grandi di Ratisbona è che si è sempre ritenuta una città internazionale, per tutta la sua storia grazie al fiume ha potuto commerciare con l’Asia e con il Mar Nero ed ha sempre avuto una florida economia. Raccontano che la loro fortuna sia dovuta che già nel medioevo avessero fatto la loro moneta 12 grani d’oro come si usava in Asia invece di 14 come si usava in Europa.

Oltre agli aspetti storici della città sono rimasta molto colpita dal Denigger il centro dei creativi della città, un posto bellissimo proprio per la sua plurivalenza. Ci sono ambienti per esporre altri per fare workshop e un bellissimo bar dove lavorare, chiacchierare e assistere agli eventi che fanno. Avessi avuto più tempo ci sarei rimasta qualche ora a scrivere.

Un altro edificio icona è Orphé un albergo molto stravagante fatto all’interno di una tipica casa medioevale. Il proprietario è un amante del teatro ed ha arredato tutta la struttura con arredi presi dalle scenografie. In estate l’ideale è attraversare il fiume e andare verso la parte più verde della città, li ogni angolo di Danubio è vissuto dalla gente del posto, in quella zona la riva lascia emergere delle specie di isolotti coperti di vegetazione, così è possibile prendere il sole, correre, nuotare, e soprattutto bere birra, già perché proprio da quelle parti sorgono diverse biergarten davvero storiche.

Ratisbona - Danubio

Io sono andata da Spitan attivo dal 1350, un ospedale-birrificio, strano come accoppiamento, ma qui sembra sia normale, perché la birra fa stare bene. Poi è stato trasformato in casa per anziani-birrificio, diciamo che la variabile birrificio non cambia mai. Così anche gli anziani che vi alloggiano hanno diritto a due boccali di birra al giorno. Per alternativa come ristorante ho trovato buonissimo anche Weltburger am Dom che ha un bellissimo giardino in centro e Kneitinge che è praticamente la birreria più antica della città, una tipica taverna bavarese, non ha spazi all’aperto ma lo stinco di maiale è top.

Ratisbona - Danubio

A circa 20 minuti da Ratisbona c’è un luogo di grande importanza per i tedeschi: il Walhalla un immenso monumento costruito nel diciannovesimo secolo da re Ludovico I, è un omaggio a tutti i tedeschi caduti nella guerra contro Napoleone, riprende quasi pedissequamente la struttura del Partenone d’Atene e come l’originale è situato in un luogo magnifico, con una vista mozzafiato sul Danubio … e cosa molto piacevole una leggerissima brezza.

Walallah

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La Germania racchiude una zona di grandissima importanza per la preistoria c’è una valle, nell’antico solco che percorreva il Danubio durante l’era glaciale, dove sono state fatte delle scoperte assolutamente uniche ed innovative. Ci sono delle caverne nelle quali sono state trovate le prime statuette figurative della storia dell’uomo, risalgono a 40.000 anni fa. Nello specifico un perfetto intaglio di mammut nel avorio, un uomo con la testa di leone e un corpo di donna nudo diciamo che ha da poco partorito. Ho deciso che dedicherò un post a questi luoghi perché il discorso è alquanto lungo ed articolato. Ad ogni modo lungo il vostro percorso fermatevi al Archäopark Vogelherd. Sono rimasta infinitamente sorpresa da come l’architetto abbia saputo rendere così tutto interattivo, sicuro e poco invasivo per l’ambiente.

Archäopark Vogelherd

Ulma

Dopo solo 30 minuti arriverete a Ulma una delle cittadine più belle del Baden-Württemberg

Gli italiani amano andarci in inverno per i mercatini di Natale, ma secondo me in estate è decisamente più affascinante e potete godervi veramente lo sport ad aria aperta.

Ulma è stata quasi completamente distrutta durante la seconda guerra mondiale, solo la sua enorme chiesa è rimasta in piedi, è il caso di dire che sia stato un segno divino.

Ulma Danubio

Tutti gli altri palazzi, sono stati ricostruiti mantenendo la struttura medioevale, in molte zone del centro si incontra un contrasto molto forte tra strutture antiche ed edifici super moderni, anche nella stessa piazza del Duomo. Lo trovo davvero bellissimo, conferisce un aspetto moderno ed efficiente direi tipico della Germania.

Vista dal Campanile
Vista dal Campanile

Tornando a questa bellissima chiesa questo edificio ha una importanza molto forte per gli abitanti della città perché è stata costruita letteralmente con le mani del popolo. Nel XIV secolo gli abitanti usavano una chiesa fuori dalle mura della città e durante i tempi di guerra era molto pericoloso andare a pregare, così si decide di spostare la chiesa al centro delle mura e di dedicare un edificio molto grande ed imponente. La chiesa fu costruita solo con le donazioni dei fedeli che non si limitarono a versare denaro, ma molti di essi andarono fisicamente a spostare i massi dalla chiesa vecchia alla nuova. Nel 1890 August von Beyer concluse un campanile che facesse impallidire le cattedrali francesi, e così fu, ne eresse uno alto 161 metri per scalarlo sono necessari 768 scalini, l’impresa è meno drammatica di quanto sembra e la vista dall’alto è magnifica.

Vista dal Campanile
Vista dal Campanile

Se devo essere sincera c’è un angolo di Ulma di cui mi sono follemente innamorata: il vecchio quartiere di pescatori. Anche questo è rimasto per buona parte intatto dopo la guerra, c’è un dedalo di vicoletti e piccoli torrenti quasi tutte le case danno su canali interni e conservano ancora il secchio per prendere l’acqua dal fiume, certo ora è usato solo per innaffiare le bellissime fioriere.

In questo angolo fermo nel tempo che sono sicura neanche voi smetterete mai di fotografare c’è un ristorante super consigliato dagli abitanti del luogo che ovviamente serve pesce. Zur Forelle, non potevo non andarci e la cosa più divertente credo sia stata chiedere alla cameriera la differenza tra i piatti di trota: “cambia il burro “, mi ha detto , “in che senso scusi?”, “le trote sono tutte fritte e poi alla griglia poi vengono accompagnate da salsa normale di burro, burro e mandole o burro pancetta e cipolle” , ah ecco! Grazie colesterolo! Ovviamente era buonissima, ma io la salsa aggiuntiva di burro proprio non ce l’ho fatta ad aggiungerla. Nel week end che ci sono stata io c’era il festival del Danubio, una festa molto bella che corre proprio lungo le sponde del fiume. Si tiene su entrambe le sponde, ah perché dimenticavo attraversando il ponte si va nel piccolo villaggio di Nuova Ulma, che in realtà fa parte ancora della Baviera, una cosa davvero curiosa. Il Festival è un bel momento per entrare a in contatto con la gente del posto, oltre gli stand di cibo e di musica dal vivo ci sono anche luoghi dove comprare artigianato, c’è decisamente una bella atmosfera.

Ulma quartiere dei pescatori

Ulm si gira tranquillamente a piedi, anzi credo sia il modo migliore perché si ha più tempo per osservare i palazzi e magari scegliere d’entrare in uno dei tanti musei, ovviamente il mio preferito è Ulmer Museum dove è custodita la statuetta d’avorio di uomo con la testa di leone, dato che sono diventata super appassionata della faccenda. Vi consiglio però di affittare per almeno una giornata la bicicletta perché Ulm, come tutta la zona ha una pista ciclabile lunghissima che si addentra nel verde più assoluto, potete facilmente farvi una comoda passeggiata sul Danubio fino a Friedrichsau Park se vi va, dove li potete trovare anche caffè o altre attrazioni o semplicemente potreste trascorrere ore sotto un albero secolare a leggere, c’è una temperatura perfetta.

Ulma quartiere dei pescatori

Blaubeuren

L’ultima tappa lungo il Danubio è Blaubeuren in realtà questo paesino non è esattamente sul Danubio, bensì è nella valle di dove scorreva l’antico Danubio durante l’era glaciale. Sono rimasta veramente sorpresa di quanto un minuscolo paesino possa racchiudere tesori incredibili. Anche questo minuscolo centro è d’origine medioevale lo testimonia un enorme Convento ancora perfettamente in piedi, la cosa bella di questo convento che al suo lato c’è una casa rimasta assolutamente intatta dall’epoca del medioevo. Questa casa ha una storia e una struttura molto interessante, viene chiamata la casa bagno perché al piano terra c’è ancora perfettamente conservato il bagno che usavano i monaci, un enorme forno a legna che riscaldava l’acqua della fonte per riempire grandi tinozze di legno, il piano superiore ha una temperatura decisamente più alta, parliamo di almeno 5 gradi ed è una grandissima zona da pranzo totalmente affrescata. Mi raccontavano che all’epoca la nobilita che veniva a cacciare nella zona non poteva dormire in tenda perché faceva troppo freddo e allora dormivano e mangiavano al piano di sopra del bagno dei monaci, così il calore del fuoco sottostante riscaldava ulteriormente l’ambiente.

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Al lato c’è un ex convento che dopo la riforma luterana venne adibito a collegio, è in uso ancora oggi, è uno dei migliori licei- collegi della Germania e sono ammessi sia ragazzi che ragazze.

Oltre i segni intangibili della storia c’è una bellissima passeggiata che si può fare in poco più di un’ora ammirando i boschi le colline e le valli dell’antico Danubio. C’è un luogo che mi piace molto, dove un enorme masso di pietra calcarica lascia spazio ai resti di un monastero che lo sovrasta. nella caverna che vi è di sotto, visibile lungo il cammino a seconda dell’angolazione sono stati ritrovati dei resti dell’uomo di Neanderthal.

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Grazie alle tantissime formazioni calcaree tutta questa zona è il paradiso per gli arrampicatori, ci sono molti sentieri naturali di difficoltà crescente quindi si può praticare all’aria aperta anche per i neofiti.

Blauberen

Poi farete una scoperta che a tutti noi nati negli anni ’80 riempirà il cuore di gioia: il mulino bianco esiste! A parte le battute c’è un luogo meraviglioso a pochi metri dal convento, la chiamano la pentola blu è un laghetto con l’acqua blu intenso e un mulino al sui lato. Il lago è profondo circa 24 metri e parte un enorme dedalo di caverne sotterranee esplorate per 12 km da gli speleologi con delle immersioni da brividi. È proprio il caso di dire che in queste caverne c’è davvero un mondo.

Con gli occhi piedi di colori e un verde che non dimenticherò presto, sono ritornata a casa, pensando già a quello che vorrò fare la prossima volta che tornerò in questa zona meravigliosa.

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Blauberen

Per ulteriori informazioni potete consultare i siti dell’ente:

www.germany.travel/enjoygermannature

www.tourism-bw.com

www.die-junge-donau.de/it

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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