Viaggiare da Soli ti rende Saggio

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Niente può essere paragonato alla sensazione di svegliarsi da soli in un luogo sconosciuto senza niente da fare, eccetto esplorare. È allo stesso tempo eccitante e snervante.

Ma gli aspetti spaventosi di questa esperienza sono esattamente ciò che la rende così inebriante.

Anime avventurose si infatuno di un territorio inesplorato. Siamo guidati dal “Wanderlust”, e dal desiderio perpetuo di abbracciare l’ignoto.

Coloro che viaggiano da soli possiedono queste caratteristiche e al di là di questo, riconoscono il valore intrinseco di celebrare il mondo e il suo dinamismo, da soli.

Siamo tutti cittadini del mondo, e il fatto che viaggiamo da soli lo rende ancora più vero. Quando si viaggia da soli, si appartiene a nessuno e a tutti tutti al tempo stesso.

C’è sicuramente un grande valore e una grande gioia nel viaggiare con altri, ma è anche molto più prevedibile. Attraverso i viaggi in solitaria, diventa sempre più naturale seguire la corrente, che è fondamentale per chiunque voglia raggiungere il successo e la felicità.

In effetti, viaggiare da soli è sottovalutato.

Viaggiare da soli porta all'”illuminazione”

Viaggiare da soli consente di impostare il ritmo del viaggio. Fare i propri piani e dettare il proprio calendario.

Ma non c’è nessuno a guardarvi le spalle, si è anche responsabili per la propria sicurezza. I vostri istinti diventano la vostra guida e il vostro più grande amico.

Quando ci si avventura verso l’ignoto, si spingono i sensi oltre i confini conosciuti. Gli esseri umani non utilizano mai al massimo i propri sensi di quando sono immersi in un contesto familiare – è un meccanismo di sopravvivenza- serve per risparmiare energia vitale.

Così, viaggiando da soli, si assorbe, si conosce molto più di quanto si farebbe se si viaggiasse con dei compagni. Percepire, sentire e imparare, di più di quanto si abbia mai fatto prima.

Impariamo a mettere in prospettiva i preconcetti che avevamo sul mondo, ampliare le nostre prospettive, rendendoci più consapevoli delle nostre vulnerabilità e idiosincrasie.

Per citare Henry Miller:

“Il viaggio non è mai un luogo, ma un modo nuovo di guardare le cose”

In poche parole, viaggiare da soli ci rende saggi, in quanto favorisce la scoperta sia verso l’esterno che verso noi stessi.

Comfort Zone

Viaggiare da soli riduce lo stress e aumenta la consapevolezza di sé.

È un dato di fatto, se si viaggia da soli, ci saranno momenti in cui vi sentirete estremamente soli.

Anche se si è completamente circondati da persone, la solitudine può insinuarsi – soprattutto se siete in un luogo dove nessuno parla la vostra lingua madre e la comunicazione è difficile.

Ma l’esperienza vi aiuterà anche a capire l’importante distinzione tra essere soli e sentirsi solo.

In inglese c’è una differenza semantica tra solitude e loneliness, purtroppo in italiano non abbiamo questa differenza, di riflesso anche il nostro pensiero ed il nostro immaginario rispetto alla parola “solitudine” può essere diverso. La stessa parola racchiude l’idea di sentirsi soli e incompresi e di essere in un luogo da soli; esperienze molto diverse, direi. La solitudine inesa come lonliness, aumenta sentimenti di isolamento e impoverisce lo spirito. La solitudine come solitude, aumenta la consapevolezza di sé e in ultima analisi, ci fa sentire più connesso con il mondo. Non siamo mai veramente soli, ma è difficile riconoscere questo sentire senza avere il tempo adeguato per rifletterci su.

Gli esseri umani sono creature sociali; non potremmo sopravvivere senza la presenza di altre persone. Nella ricerca nella compagnia, tuttavia, spesso non riusciamo a riconoscere i vantaggi della solitudine.

La vita è piena di distrazioni, ed è difficile vivere nel momento. Abbiamo bisogno di tempo per sederci con i nostri pensieri e processare il tutto.

La riflessione è di vitale importanza per la nostra salute mentale, ed è molto più facile quando siamo separati dagli altri.

La ricerca mostra che la meditazione, o la pratica di concentrarsi intensamente sul presente, siano in grado di diminuire l’ansia in modo significativo in quanto contribuiscono a ridurre l’ormone dello stress, il cortisolo.

Viaggiare da soli prevede questo tipo di riflessione benevola.

La consapevolezza che accompagna questa forma di viaggio, combinato con l’emozione di nuove esperienze, concentra inconsciamente la mente sul presente.

A sua volta, si comincia a lasciar andare il passato, e il dolore e il rammarico che spesso lo segue.

Allo stesso tempo, smetterete di preoccuparvi così tanto per il futuro.

In altre parole, viaggiare da solo aiuta a liberare la mente e ti insegna a celebrare ogni respiro.

La scoperta di sé richiede esplorazione

Forse l’aspetto migliore di viaggiare da soli è che, mentre si scopre il mondo, si incontra il nostro vero sé. Si tratta di una forma intrinsecamente auto-riflessiva di cammino.

Le limitazioni che tu stesso ti sei auto imposto, improvvisamente risulteranno chiare, ispirandoti a fare un passo al di fuori della tua zona di comfort.

In viaggio con gli altri ci permette di essere sempre aggrappati a qualcosa di familiare, ma durante i periodi da soli non abbiamo altra scelta che avventurarci in un territorio inesplorato, fisicamente e mentalmente.

Fare amicizia con gli estranei, mangiare una cucina di cui e non hai mai sentito parlare, ascoltare la musica suonata con strumenti di cui non sai il nome, vuol dire cominciare a vedere il mondo in una luce completamente nuova.

Nel processo, si diventa un individuo più sicuro di sé, pronto a correre verso l’avventura con nient’altro che un sorriso sul viso e una passione per le nuove esperienze.

Quando viaggiamo da soli, scopriamo anche che siamo solo un piccolo, ma interconnesso, tassello di un mondo grande, luminoso, dinamico e meraviglioso. Non c’è nulla di più sano per l’ego che riconoscere che, mentre tu non sei il centro dell’universo, puoi essere ancora in contatto con esso.

Questa epifania vi farà riflettere sulla diversa natura del mondo e dei suoi abitanti. Vi interesserà di più il benessere di altre persone, così come la salute complessiva del pianeta.

In poche parole, viaggiare da soli vi renderà un individuo più empatico e gentile e consapevole.

Ti insegna a cercare e celebrare l’inconsueto, che ti rende più abili a regolare l’unica costante nella vita: il cambiamento.

Potrai trovare le risposte a domande che non sapevi di stare chiedendo, avere avventure che non avresti mai immaginato e crescere come persona in modo incommensurabile.

Viaggiare da soli è perdersi di proposito, in modo da trovarsi.

Questo articolo è ispirato da: People Who Travel Alone All Have One Thing In Common: They’re Wise

” Buttati, qualsiasi cosa tu voglia fare, magari la sensazione che stai per provare ti sorprenderà!”

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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