Viaggiare da soli in Israele: consigli e luoghi da visitare

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Israele è una meta di per se soggetta al pregiudizio, a prescindere se si decide o meno di andarci da soli. La domanda a monte è: andare o non andare in Israele? Andiamo per ordine, dopo tutto questa domanda è indipendente dal se sceglierete o meno di viaggiare da soli in Israele.

E’ pericoloso viaggiare in Israele?

Allora diciamo che la risposta a questa domanda è dipendente dalla condizione politica, quindi dipende da quando voi deciderete di partire, io ci sono stata adesso ossia Febbraio 2013 e vi assicuro che era tranquillissimo. Ovviamente quando si parla di sicurezza in Israele non ci si riferisce alla possibilità di essere scippati per strada, ma a qualcosa di più serio. Personalmente mi aspettavo polizia armata ovunque, controlli continui e strade contornate dall’ esercito.

Gerusalemme
Gerusalemme

A dire il vero non è stato quello che ho visto. Considerate che in Israele tutti i ragazzi fanno 3 anni di servizio militare e le ragazze 1 anno e mezzo, questo vuol dire che è pieno di militari; i militari hanno la responsabilità dell’arma questo vuol dire che non la possono lasciare mai, neanche a cena il sabato sera, quindi troverete ragazzi di 20 anni al ristorante con un fucile più grande di loro. Non voglio dire che tutto questo sia normale, anzi, ma bisogna immedesimarsi nella loro cultura, noi per strada abbiamo tanti ragazzi che sfumacchiano sui motorini, loro tanti ragazzi che fanno il servizio di leva in mimetica. Quello che voglio sottolineare è che non ti fermano per strada, non intralciano minimamente la visita del paese, e che oltre a incontrarli ogni tanto non ti creano nessun tipo di problema. Anche attraversare i check point è davvero tranquillo, si preoccupano solo di vedere chi sei e di salutarti, ovviamente parlo di adesso, quando la situazione interna è tranquilla

La Basilica dell'Annunciazione - Nazareth
La Basilica dell’Annunciazione – Nazareth

Come muoversi in Israele?

l’Israele è la patria dell’autostop. E’ una pratica davvero molto diffusa e non mi riferisco ai turisti, lo fanno proprio tutti. per strada non vi mancherà senz’altro di incontrare persone con il dito alzato che aspettano un passaggio; quindi perché non unirsi al gruppo.

Se non vi va di sperimentare l’ebrezza dell’autostop, non vi preoccupate i sitemi di trasporto su ruota sono fantastici; la compagni nazionale Egged collega praticamente tutto il paese a tutte le ore. Sono comodi puliti e abbastanza puntuali, certo considerando che fanno parecchie fermate, anche vicino alle basi militari, percorrono le distanze in un tempo decisamente maggiore rispetto a quello che impieghereste con un automobile. Ci sono alune rotte della Egged che arrivano anche in Cisgiordania e hanno appositamente creato un parco mezzi antiproiettile. La soluzione migliore per visitare Israele è sicuramente affittando una macchina dato che le distanze sono davvero piccole e si può girare con la patente europea. Molti ostelli di permettono di affittare una macchina, quindi se si trovano un paio di compagni il gioco è fatto. Un’altra svolta specialmente per i trasporti più diffusi tipo Tel Aivi- Gerusalemme è lo Sherut ossia il taxi collettivo, è un pullmanino di 13 posti che parte quando è pieno, ce ne sono davvero tantissimi, basta chiedere quale è lo stazionamento più vicino. Considerate che durante Shabbat c’è un rincaro del 20% sulla tariffa.

Dal Monte Tabor
Dal Monte Tabor

Dove alloggiare?

Devo ammettere che l’Israele è davvero tourism oriented, c’è il wi fi aperto praticamente ovunque, ha una qualità di alloggi alta, è ben collegato.

Una soluzione decisamente originale è alloggiare in un Kibbutz, sono delle piccole aziende agricole, accolgono ragazzi da tutte le parti del mondo. Potrete alloggiarvi come un “agriturismo” o lavorarci per un po’ e ricevere alloggio gratuito, i più belli secondo me sono quelli tra la valle del Giordano e il Mar Morto.

Se preferite alloggiare in ostello potete consultare il sito dell’associazione di ostelli di Israele www.hostels-israel.com è creata proprio con una filosofia di backpacking e condivisione, per permettere a chi viaggia da solo di conoscere nella maniera vera e profonda il paese. Infatti di solito, negli ostelli convenzionati, si organizzano diverse attività nelle quali vengono coinvolti anche i locali o escursioni nelle zone limitrofe. Personalmente vi consiglio 2 (delle 3) esperienze che ho fatto, che sono state davvero belle e intense soprattutto a livello umano. In Galilea alloggiate a Nazareth al Fauzi Azar Inn una residenza ottomana di una famiglia palestinese cristiana, in questo post vi spiego tutta la storia raccontatami dalla proprietaria. E a Gerusalemme non potete non andare al Abraham Hostel, credo il miglior ostello dove sia mai stata, specialmente per l’atmosfera che si respira e i servizi che offre. Credo che il motivo sia perchè il proprietario è un grande viaggiatore e ha racchiuso tutto quello che ha respirato nel mondo nella sua creatura. (bel modo di fare ospitalità!) Anche questo lo racconto sul mio blog personale.

Viaggiare da soli in Israele

Come visitare i Territori Palestinesi.

I territori Paelstinesi, o meglio West Bank, sono davvero grandi, si trovano praticamente al centro dello stato di Israele e sono attrorniati, quasi totalmente da un muro enorme di confine. Si accede tramite check point, il livello di sicurezza cambia a seconda del check point che decidete di attraversare.

Betlemme:

è di sicuro il posto più sicuro e facile da visitare, potete arrivarci con un bus pubblico, con la vostra macchina, ma dovrete lasciarla al ceckpoint e poi proseguire in taxi, con un taxi da Gerusalemme (circa 450NIS a/r) ma deve essere guidato da un conducente arabo, perchè gli ebrei non possono entrare. La cittadina è molto tursitica e sicura, potete vistarla anche sa soli ma se decidete di addentrarvi di più non fatelo da soli.

Hebron:

per raggiungere Hebron si devono attraversare 2 campi profughi, se avete una macchina a noleggio ovviamente non ci potete andare, se vi fate accompagnare da un taxi ricordatevi di non dire che siete diretti ad Hebron una volta arrivati al check point israeliano. Vi consiglio di non andarci di venerdì e sabato perchè tra il venerdì islamico e lo shabbat troverete tutto chiuso. E’ il caso di visitare questi territori solamente con una guida palestinese o con un tour organizzato, non perchè siano necessariamente pericolosi, ma magari potreste essere scambiati per coloni.

Jerico:

si arriva scendendo dalla Galilea, il check point è il più blando di tutti, è un posto tranquillo e facilmente visitabile anche in autonomia.

Rammallah:

è la “capitale” del paese non riconosciuto di Palestina, è quella a più alta percentuale di mussulmani, nessuno attaccherà mai i turisti, ma potrebbero scambiarvi per coloni e non essere troppo gentili con voi, quindi meglio farsi accompagnare da una guida palestinese che parli arabo in modo da chiarire subito le vostre intenzioni.

Muro di confine in Palestina
Muro di confine in Palestina

La misticità dei luoghi di Israele.

Credo che Israele non sia un viaggio adatto agli atei, forse mi sbilancio un po’ dicendo questo, però è quello che penso. Non importa di che religione voi siate, perchè in questa terra le trovate quasi tutte, ma è un luogo obiettivamente mistico. Personalmete ero eccitata di calpestare delle rocce così antiche, Jerico,la pianura di Sodoma e poi tutti i luoghi che ascolto da sempre ogni domenica: Cana, Tiberiade, Gerusalemme. Purtroppo in Terra Santa ci sono così tanti turisti e pellegrini che il valore mistico religioso è perduto, però rimane la Terra.

Non mi vergogno di dirlo, sarò vintage, ma io sono cattolica (forse non la migliore) e passionalmente credente direi, non posso negare che sia stato emozionante andare nella grotta dell’annunciazione o in quella della natività, però direi che bisogna essere anche realisti: fino a che punto siamo sicuri che in quella grotta e non in quella accanto è nato Gesù? ma soprattutto siamo sicuri che faccia così tanto la differenza? Quando mi sono trovata in ginocchio nel santo sepolcro, con attorno a me solo candele è stato forte, emozionante, credo che mi sia mancato il respiro per un secondo, ma quando camminavo per la Galilea respiravo il Signore (ok troppo schierata). La cosa misitca di questo paese non sono solo (almeno a parer mio) i luoghi sacri, sia per la religione cattolica o ebraica o islamica, ma l’atmosfera che crea la luce. Non so come spiegarlo, ma quando ero a Tiberiade con il lago, tutto verde introno a me, una piccola barchetta, una palude, qualche nuvola e un raggio di sole, mentre rileggevo il passo delle beatitudini, mi sono sentita trasportata a 2000 anni fa. Magari ho visto le stesse cose che poteva vedere Gesù, non credo sia fondamentale capire su quale spiaggetta lui abbia pranzato con i discepoli, è stato forte ripercorrere le sue orme, vedere quello che magari ha viso Lui, emozionarsi per gli stessi tramonti. C’è una cosa che avrei davvero voluto fare in Galilea: Il Jesus Trail è un trekking che ripercorre in massimo 6 giorni, tutti i cammini di Cristo per la Galilea, non è un cammino religioso, è semplicemente un trekking, è il tuo animo che può renderlo più o meno religioso. Purtroppo anche se ne avevo la possibilità non avuto il tempo di farlo. Paradossalmente chi lo organizza è un ragazzo ebreo, il trekking è bellissimo a prescindere perchè la Galilea ha davvero un paesaggio suggestivo.

Lago di Tiberiade
Lago di Tiberiade

Quanta politica c’è in Israele?

Questo paese, quello che c’è dietro le decisioni geopolitiche sono calde e controverse. Specialmente se visiterete i Territori Palestinesi, vi renderete conto che la realtà non è come quella che si vede in TV. C’è tanta politica e tanto potere persuasivo in questo popolo e in questo paese, cercate di lasciare, se è possibile, i preconcetti a casa, di visitare Israele come se fosse delle spugne. Assorbite i loro pensieri, le loro tradizioni, comprendete cosa voglia dire vivere in un pese con 3 religioni, dove c’è chi si considera ebreo, chi si considera arabo o arabo cattolico e chi semplicemente palestinese. Siate silenziosi, parlate il più possibile con le persone, fatevi raccontare le loro storie personali, solo così capirete davvero cosa succede ogni giorno in questa terra tanto agognata. Parlatene solo quando sarete tornati a casa, perchè credo che quando si è ospiti di un paese bisogna cercare di essere sempre rispettosi.

Io al Mar Morto
Io al Mar Morto

Qualche consiglio personale:

– Gerusalemme è meravigliosa, ha tanta storia quante le sue pietre. Io odio le visite guidate, ma credo che questo sia uno dei pochi posti in cui valga la pena farlo. Se avete 2 giorni di tempo vi consiglio di prendere una guida ebraica e farvi guidare nella zona ebraica e nella città di David e il giorno dopo con una guida cattolica vedere tutto il lato cattolico. Fidatevi farà la differenza.

-Occhio a Shabbat! Ragazzi è un casino, dal venerdì alle 2 al sabato alle 6 è tutto chiuso! Anche i ristoranti e nn vi fanno neanche il caffè! Il mio consiglio? Passate questi giorni al Mar Morto, almeno li dovete solo rilassarvi in spiaggia!

– Non andate a Nazareth di domenica è una città quasi totalmente cattolica e la domenica è tutto chiuso come da noi, in compenso il sabato non osservano shabbat.

– scegliete di fare il trekking a Masada di notte. Nn c’è paragone! La luce dell’alba è meravigliosa, non temete sul sentiero ci saranno un sacco di persone come voi, il percorso dura meno di un ora ed è assolutamente fattibile.

Vista da Masada
Vista da Masada

 

Se stai attraversando un periodo particolare della tua vita, vorresti evadere, avere un’esperienza forte, credere di più in te stesso, ti consiglio di intraprendere un viaggio in solitaria. Se hai bisogno di un supporto pratico o anche solo semplicemente emotivo, possiamo fare travel coaching insieme

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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