Omar: maratone e viaggi sulla sedia a rotelle

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Mi chiamo Omar Ciutto e ho 39 anni. Da 13 anni vivo da solo a Latisana dove lavoro come impiegato. nel ’98 ho avuto un incidente in moto che mi ha reso paraplegico. La mia vita sulla carrozzina non mi impedisce però di coltivare i miei hobby, come viaggiare, suonare la chitarra, leggere e soprattutto fare sport come il nuoto e la corsa in carrozzina che pratico da 1 anno e mezzo.

Con orgoglio sono anche ambasciatore e volontario Dynamo Camp da tre anni. Questi bambini mi insegnano che ogni ostacolo può essere superato.

  1. Come hai iniziato a viaggiare da solo?

Per curiosità. All’inizio è stata più una sfida con me stesso, il desiderio di sconfiggere le mie paure, una ricerca per mettere veramente alla prova la mia autonomia in contesti a me sconosciuti, avventurarmi in luoghi differenti e conoscere persone nuove, scoprirne le abitudini e la cultura. Da un anno ho incominciato a unire sport e viaggi in solitaria, ho fatto una mezza maratona in Irlanda e una in Danimarca, con la carrozzina di tutti i giorni, fermandomi più giorni per visitare le città. Mi piace molto, perché si corre tutti insieme, disabili e non, ed è questo il messaggio che vogliamo dare con la onlus Formidabili: lo sport integrato senza barriere tra le persone.

viaggiare sulla sedia a rotelle

2. Per una persona sulla sedia a rotelle è importante verificare molto bene la destinazione, tu come organizzi i tuoi viaggi?

A meno che il viaggio non coincida con una maratona nella città di destinazione, le mie date sono abbastanza flessibili. Solitamente, una volta individuata la meta, cerco un volo conveniente e mi informo su forum internet o agenzie del turismo, sui collegamenti tra Aeroporto e centro città. Per quanto riguarda l’hotel, valuto una ricerca per posizione (vicino alle fermate mezzi pubblici) e costo, chiedendo preventivamente la conferma sulla disponibilità di stanze accessibili, senza scalini e con un accesso facilitato alla toilette. Comunico sempre anche la misura della larghezza della carrozzina per ascensore e porte. Mi procuro sempre una piccola guida o cerco informazioni online sulle attrazioni principali e anche qualche gita fuori città, se mi interessa.

3. Preferisci spostarti in auto o con i mezzi pubblici?

Utilizzo per lo più mezzi pubblici (treni, metropolitana, bus) cercando di viaggiare principalmente low cost. A volte sono costretto a prendere il taxi se non trovo alternative accessibili.

Ad esempio a Cork (Irlanda) nessun pullman è accessibile dall’aeroporto al centro.

viaggiare da soli sulla sedia a rotelle

4. Dei paesi che hai visitato quale secondo te è il più accessibile e quale il meno?

In questi ultimi anni ho visitato anche più volte: Barcellona, Madrid, Valencia, Siviglia, Lisbona, Cork, Galway, Dublino, Londra, Cracovia, Copenaghen.

Ritengo che Valencia sia la città più accessibile, Cracovia sicuramente quella peggiore in termini di accessibilità.

5. Credi che dove manca l’accessibilità venga compensata con la disponibilità delle persone?

Ci saranno sempre difficoltà durante i viaggi, ma fa parte dell’avventura e si trova sempre un modo, magari facendosi aiutare, perchè no. Ci sono stati episodi in cui sono rimasto chiuso in metropolitana perchè la stazione non aveva l’ascensore e mi hanno portato su di peso; altre volte ci sono gradini da affrontare e generalmente le persone prendono l’iniziativa o comunque non si tirano indietro se chiedi una mano.

Nel mio viaggio a Lisbona, ad esempio, mentre stavo andando a visitare la torre di Belem, mi si è rotta la ruota anteriore della carrozzina e dovevo andare via solamente impennato. Ero a qualche km dalla metropolitana, un automobilista mi vide, si fermò e mi diede un passaggio senza che io chiedessi nulla. In quel caso “mundo ferramenta” è stato la mia salvezza.

FB_IMG_1485967445594

6. Che consiglio daresti ad una destinazione per favorire l’accessibilità?

Purtroppo il problema più grande è che non si ha la consapevolezza di cosa significa doversi muovere su una carrozzina. Per quanto riguarda gli edifici, gli hotel ecc, sono gli ingegneri o gli architetti che dovrebbero avere la sensibilità di pensare a tutti quando progettano uno spazio di uso pubblico. Se un edificio è già costruito, l’unica soluzione è costruire delle rampe mobili se ci sono solo gradini di ingresso.

Ma il problema non sono solo i gradini, sono le porte, sono i bagni, i tavoli, la moquette ecc. Bisognerebbe provare a fare un giro su una carrozzina in città all’interno di un edificio per rendersi conto di quante barriere architettoniche ci siano.

20161231_131536_resized

7. Cosa ti ha “donato” il viaggio in solitaria?

Sicuramente maggior sicurezza in me stesso, consapevolezza delle mie possibilità, voglia di superare le difficoltà. Ho potuto e posso conoscere nuovi luoghi, culture, persone e allargare i miei orizzonti.

8. Avevi delle paure prima di partire? Come le hai gestite?

No, sono sempre stato una persona decisa.

Sono sempre stato una persona decisa, sicuramente la prima volta c’era un po’ di timore nell’affrontare nuove realtà, ma l’eccitamento per una nuova sfida era più forte di qualsiasi insicurezza. Man mano viaggiare è diventato per me una droga e non posso farne a meno.

20151123_132728

9. Cosa consiglieresti ad altre persone con il tuo problema che vogliono viaggiare?

Consiglierei di mettere da parte le proprie paure, decidere una meta, studiarne i dettagli principali e partire. Sarà il viaggio a condurvi verso nuove mete e sfide.

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

Clicca qui per leggere i commenti