Le 5 Regole per essere in pace con se stessi

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Riempi di vita i tuoi anni, non di anni la tua vita

Oggi mi sento ispirata, domenica sono andata a messa da Padre Damiano [il suo sito si chiama Betzadi, si ha anche un sito, ed ha anche un design migliore della metà dei blogger che mi scrivono per collaborare con me], un uomo meraviglioso che anima l’eucarestia delle 19.00 nella mia parrocchia e sono tornata piena di sorriso e di buone idee.

So che parlare di messe e di Dio è molto antico e poco moderno, ma in fondo sono vintage per molti aspetti: sono cattolica, non ho tatuaggi, non mi sono mai fumata una canna, e ho ancora un indirizzo email con hotmail.com !

La Chiesa è fatta di persone, e anche se spesso l’associamo al Vaticano, io credo ancora nelle persone meravigliose che portano “la buona novella” nel mondo.

Ma non sono qui per evangelizzare nessuno, Dio è come l’amore, ognuno lo vive in maniera intima e personale, per questo di solito non parlo di entrambi gli argomenti.

Però i messaggi positivi sono universali e quindi ho pensato che così come migliaia di persone al giorno condividono gli aforismi dei grandi della letteratura e della filosofia, io vorrei condividere con voi un pensiero molto bello che mi ha trasmesso Padre Damiano.

Nella vita ho visto che è più facile agognare la felicità invece di costruirla, quello che cambia è sempre il punto di vista con cui si guarano le cose.

Non è la prima volta che lo dico, ma mi sono accorta che esiste un pudore della felicità, una vergogna nell’esternarlo, come se si dovesse avere una ragione precisa materiale per essere felici, quando io invece credo il contrario, bisogna avere una ragione precisa per non esserlo! Nella vita di tutti noi accadono e sono accadute cose davvero tristi e toccanti, eppure in molti occhi tristi che ho incrociato, ho visto una forza che mi ha aiutato nella quotidianità.

Le 5 Regole per essere in pace con se stessi:

  1. Sei Vivo. Questo per molti sembrerà scontato, ma quando perdi qualcuno capisci che non lo è, le cose esistono solo se si paragona alla sua antitesi, come mi disse un giorno un uomo a Bali: “smetti di lamentarti dei difetti del tuo ragazzo, ognuno di essi ha una parte complementare di cui ti sei innamorata” un yin e yang un po’ estremizzato, ma in fondo è vero. Se pensi a quanto la vita, il tempo, la giovinezza e la salute siano fugaci, capisci di quanto sia un dono essere vivo e in salute adesso, quindi siamone felici.
  2. Scegliti così come sei. Accettati, ora adesso, così, non quando avrai perso 8 kg, non quando il tuo lavoro sarà più soddisfacente, non quando avrai vinto il concorso, adesso, ora! Se non ti scegli tu per come sei pensa se ti potrà mai scegliere un altro.
  3. Scegli di diventare te stesso. Che forse è un po’ una conseguenza del passo due o è un altro modo di interpretare il mio “impara a non avere testimoni“. Abbi il coraggio di affermare il tuo pensiero, di inseguire la vita che vuoi tu, non quella che gli altri si aspettano da te, sii coerente con il tuo cuore, nella vita potrai mentire a tutti tranne che alla tua coscienza.
  4. Scegli l’amore. Prima d’amare qualcun altro impara ad amare te stesso, e rivolgi a te stesso tutte le cure e le attenzioni che la società ci dice che dobbiamo rivolgere a chi amiamo. La frase “ama il prossimo tuo come te stesso“, presuppone che ognuno di noi non ha persona al mondo che ama di più di se stesso. E l’amore è una cosa divers dal narcisismo, non è mostrare di essere i più fighi, è rispettarsi, è fare quello che ci fa bene e allontanare ciò che ci rende deboli.
  5. Scegli di donarti. Molti hanno avuto il coraggio e la forza di donare tutta la propria vita ad una causa esterna, ammiro molto queste persone e mi dispiace di non aver avtuo la loro forza, ma credo che il donare possa esisere anche nelle piccole cose. A volte il supporto e l’aiuto si da anche con azioni minuscole, come una telefonata, una parola dolce, un’aiuto economico, con la semplice presenza. Donare è un po’ come la fiducia nel prossimo di cui parlo spesso, può essere contagioso, così come quando viaggi mostri fiducia nei confronti di chi incontri e salvo eccezioni ricevi una grande energia in cambio, così donando se stessi a chi ne ha bisogno si può ricevere molto e soprattutto, si può creare una catena contagiosa. In fondo non solo l’odio si diffonde in maniera epidemica, può succedere anche con i sorrisi.

Non ho preso un peyote prima di scirvere questo post è che a volte ci concentriamo sulle cose più complesse senza pensare che la soluzione è prorpio lì vicino a noi, non ho detto che sia facile, penso solo sia vicino.

Riempi di vita i tuoi anni, non di anni la tua vita

Ho ascoltato questa storiella, potremmo anche definirla di viaggio.. mi sa che è un vizio dei cattolici parlare per parabole… e vorrei condividerla con voi.

Un uomo decide di andare a visitare dei paesini vicino casa sua, così un giorno prende la macchina e guida, si ferma in un borgo, gira per le strade e si ritrova in un cimitero all’inglese, con le statue di marmo, l’erba tagliata e tante lapidi. Un po’ sovra pensiero, un po’ per curiosità si mette a leggere le lapidi delle tombe: “Antonio 4 anni 6 mesi e 2 giorni” , Caterina “3 anni 5 mesi e 26 giorni”, Luca “5 anni, 3 mesi e 4 giorni”, più va a vanti più legge numeri simili e la cosa lo sconvolge moltissimo, come è possibile che la gente muoia tutta così giovane in questo paese. Così un po’ affranto, va al bar a prendere un caffè e chiede al barista come mai ci sia un tasso di mortalità infantile così alto.

Il barista, con fare tranquillo, gli risponde:

– “Ora le spiego cone noi calcoliamo la vita: mi dica lei ad oggi quanto tempo si è sentito innamorato di qualcuno”

e l’uomo risponde

-” beh innamorato proprio direi 2 anni”,

[barista]-“benissimo e quanto tempo ha gioito per i successi di un suo amico?”,

[viandante] “direi un paio di mesi in tutto”

[barista]”e per quanto tempo si è sentito soddisfatto delle cose che stava facedo?”

[viandante] ” se sommiamo tutta la mia carriera per circa 4 anni”

così mentre il viandante parla il barista prende appunti e poi conclude, “vede, se lei dovesse morire in questo momento, avrebbe vissuto per 6 anni 2 mesi e 15 giorni, è così che noi calcoliamo la vita di ogni uomo, in base a quanto vive non in base ai giorni che resta sulla terra”

Questa storia mi ha fatto andare a letto con la testa piena di pensieri e il volto pieno di sorrisi, vi auguro di riempire di vita i vostri anni e non di anni la vostra vita.

 

foto credit to: shutterstock.com

Dal 29 Dicembre al 1 Gennaio

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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