Langa la Township più antica del Sudafrica

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Apartheid una parola difficile da comprendere per noi, certo il razzismo sappiamo bene cosa sia, specialmente adesso che centinaia di migranti sono sbarcati sulle nostre coste, ma pensa se fosse stata la cosa opposta: i bianchi sbarcano sulle coste di un paese nero e ghettizzano gli abitanti del paese stesso, assurdo vero? Invece è successo diciamo pure ovunque in Africa.

La storia sudafricana è troppo lunga, troppo complessa e troppo articolata per semplificarla in un post di un blog di viaggii, è meglio leggere dei libri, magari più di uno, parlare con la gente, osservare, informarsi e anche dopo tutto questo molte cose continueranno a sembrare assurde.

Mentre passeggio in alcuni quartieri di Cape Town continuo a pensare che molti “scorci” sembrano un set di un film… tipo “Il colore viola” o “pomodori verdi fritti” o “invictus”, ma anche se a noi europei può sembrare quasi simpatico la realtà è a dir poco agghiacciante.

Langa Township Cape Town

Non ho mai nascosto il mio orientamento politico o quello che penso rispetto alle minoranze razziali o di genere, ma ammetto che in tutti questi anni il viaggio mi ha messo più volte alla prova, come donna, come europea, come psicologa sociale, per quanto abbia letto e riletto di tutto su i drammi della storia, l’idea che un uomo non possa girare liberamente per le strade del suo paese solo perché il colore della sua pelle sia sbagliato è una cosa che ancora mi annichilisce.

Nella mia permanenza a Cape Town ho deciso di visitare la township di Langa, non per capire come vive la “povera gente”, ma per comprendere meglio l’evoluzione sociale di ambienti come questo.

Township; non è un sobborgo, non è un quartiere povero è un luogo dove i bianchi hanno deciso di relegare i neri lavoratori.

L’urbanizzazione di un luogo ne definisce il suo sviluppo emotivo e sociale, Langa è un’isola, un agglomerato di edifici residenziali isolati dal resto della città da strade, ponti e cimiteri in modo da evitare l’integrazione.

Langa è stata creata nel 1927 ancor prima dell’apartheid, non che si respirasse una bella aria, nasce come dormitorio per gli uomini neri che dovevano lavorare nel porto e nelle altre zone industriali di Cape Town. Solo uomini, senza donne, che avevano solo 12 giorni al anno per visitare le proprie famiglie, due sole entrate e uscite per controllare il flusso delle persone in ogni momento. Durante l’aparthied fu istituita la politica del pass, ossia ogni cittadino nero era obbligato a portare sempre con se un documento che evidenziasse in che zona della città lavorasse e quale fosse il suo orario di lavoro, in modo da essere autorizzato a trovarsi nelle aree bianche solo in quegli orari. Dopo le 18 di sera ogni uomo nero doveva ritornare nella township, pena 90 giorni di reclusione. Nel ’60 proprio a Langa iniziò il primo movimento contro la politica del pass che vide marce di 30.000 fino a 60.000 persone manifestando contro questa ingiustizia che terminò il 21 Marzo del 60 con una terribile strage chiamata Sharpeville Massacre, dove la polizia sparò sui manifestanti neri.

Langa Township Cape Town

Con la caduta dell’apartheid gli uomini poterono portare le proprie famiglie a Langa, si manifestò allora un nuovo problema: la mancanza di spazi. Nei dormitori dove fino al ’90 vivevano 3 uomini divennero i luoghi per ospitare 3 famiglie, ossia fino a 13 persone in una stanza di 3 metri per 3.

Langa Township Cape Town

Ad oggi Langa ha dei contrasti molto forti, ci sono intere famiglie che condividono una stanza, oppure un container, ci sono ex “pub” trasformati in case, dove gli uomini hanno costruito tetti e pareti di cartone per separare gli spazi e creare un minimo di privacy, ci sono spazi enormi pieni di baracche di legno costruite con materiali di recupero, che non hanno bagni e sono facilmente incendiabili e ci sono centri ricchi anche incredibilmente sviluppati in cui professionisti hanno delle vere e proprie villette.

Langa Township Cape Town

Nei decenni è nato un senso d’appartenenza molto forte, gli abitanti di Langa anche se hanno acquistato un potere economico rilevane, non hanno voluto abbandonare il loro quartiere d’origine, l’hanno quindi trasformato, l’hanno reso migliore ed è quello il loro obbiettivo, rendere “casa loro un posto più vivibile”.

Langa Township Cape Town

Purtroppo data la sovra popolazione ci sono tantissime zone poco salubri, dove le persone vivono al limite, dove spesso muoiono per l’amianto, per incendi improvvisi o per l’AIDS. Purtroppo si sa che l’AIDS è un problema molto grave in Sudafrica, purtroppo nei quartieri neri c’è un’incidenza ancora maggiore dovuta all’assenza di precauzioni sessuali, in più ad aggravare questa situazione di degrado ci sono anche ospedali abusivi che praticano aborti clandestini facendo morire tantissime donne.

Langa Township Cape Town

Uno degli aspetti socialmente più interessanti è che “quelli che ce l’hanno fatta” invece di lasciare questo quartiere hanno scelto di aiutarlo a crescere e a migliorare ed è per questo che sono nate diverse attività che portano soldi e contributi alla comunità, come i laboratori di musica, le gallerie d’arte e anche i tour stessi fatti per i turisti .

Intorno all’industria turistica di Langa ci lavorano tantissime famiglie che contribuiscono continuamente allo sviluppo e al recupero di queste zone.

Io ho avuto la possibilità di conoscere Chippa, una guida meravigliosa, negli ultimi anni grazie alla sua agenzia Imivuyo ha potuto aiutare moltissime famiglie e dare lavoro a molte persone, vi consiglio di dedicare una giornata a questa visita perché Cape Town non è solo surf e hipster.. purtroppo!

 

Langa Township Cape Town

Langa Township Cape Town

Langa Township Cape Town

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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