In Siberia di Colin Thubron

Francesca Maria Cogoni Pubblicato il

In Siberia

di Colin Thubron

L’avventura di viaggio di In Siberia di Colin Thubron si apre con una cartina: prima di affrontare il primo passo di un lungo faticoso intensissimo viaggio, la Siberia si staglia davanti a noi sulla carta.

Da Ekaterinburg a Vladivostok, dai confini con il Kazakistan a quelli con la Corea del Nord, il viaggiatore si prepari ad un’immersione nei ghiacci dell’est e dello spirito.

Si parte! Il treno avanza attraverso gli Urali nel candido, desolato vuoto ossessivo di distese di permafrost: l’unica certezza che il viaggiatore incontrerà in Siberia.

In Siberia di Colin ThubronQuesto ci racconta Colin Thubron, tutto il resto ci stupirà. E’ affascinante pensare che quando il sole sorge sugli Urali…sta tramontando sul mare di Bering!

Ma questo racconto di viaggio, pur conducendoci per chilometri e chilometri di natura ghiacciata e quasi incontaminata, tra renne, scene di caccia e villaggi silenziosi di poche anime, che paiono evanescenti, non è solo algida bellezza.

No, il lettore entrerà in città rimaste chiuse al mondo da troppo tempo, città brutalizzate dall’industrializzazione che pure le ha fatte nascere e crescere, incontrerà persone indurite dall’isolamento e dal grigiore che le rende ancor oggi prigioniere, eppure capaci di straordinari gesti e incredibile ospitalità.

E’ un viaggio al 100%, nelle case, nei villaggi, sulle tavole spoglie di case ospitali, dove il viaggiatore troverà padroni di casa di ben poche parole che cederanno il loro letto a chi ha bussato alla loro porta in mezzo alla neve, o le anziane babuske, dalle gote rosse di ciliegia, che sedute sull’uscio, tra i ghiacci, esorteranno sorridenti a fare una sauna a casa loro, per poche monete o una serata di storie speciali.

Avvocato, amante dei viaggi, dell'aria aperta, dello sport, in due parole della vita attiva, non perde occasione per dedicarsi con entusiasmo ad ogni nuova esperienza, che sia calarsi nei canyon e nelle grotte della selvaggia Sardegna o varcare il mare per passare dal lontano e freddo Canada alla foresta subsahariana.

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