60 Giorni- 1.800km in Italia in Bicicletta da sola

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Sono Joëlle Zancanella, ho 29 anni e vengo dalla provincia di Venezia. La mia famiglia è mista. Mamma francese e papà italiano. Sono un’arredatrice di interni da 5 anni ed ho avuto la fortuna di allontanarmi dal lavoro per realizzare un mio sogno.
Ho girato l’Italia in bicicletta in solitaria da metà Maggio a metà Luglio 2016 pedalando per poco più di 1.800 km.

1. Come mai la bicicletta? Da quanto sei una ciclista?

Ho scelto la bici perché ci sono affezionata. Proprio per questo infatti ho deciso di affrontare il viaggio in sella alla mia prima bicicletta, quella che mi era stata regalata per la comunione ormai 20 anni fa.
E poi c’è mio padre…che è un appassionato  e che mi ha trasmesso l’amore per il ciclismo, addirittura dai 7 ai 17 anni ho praticato anche questo sport in maniera agonistica. Poi a causa di una malattia, che mi richiese anni di recupero, fui costretta a smettere, partire è stato anche un po’ riprendere da lì, da quella passione che ero stata costretta a interrompere.
io_e_la_bici

2. Che allenamento è necessario per un viaggio del genere?

Veramente non ho fatto nessun allenamento specifico. Anche se un po’ di palestra e attività sportiva c’è sempre stata nella mia vita quotidiana. Più che allenamento fisico, c’è bisogno di allenamento mentale. Bisogna avere una forte convinzione per percorrere parecchi chilometri al giorno in solitaria.
Non ero in una competizione, quindi non dovevo per forza andare veloce e spingermi al limite delle forze. Trovare il proprio ritmo è essenziale.
Mai perdersi d’animo, anche se le cose non sempre vanno nel migliore dei modi.

3. Quanto ci si deve organizzare prima? Soprattutto in termini di attrezzatura?

Ho cercato per un paio di settimane su internet dei consigli su quali materiali utilizzare e quali accessori essenziali portare. In pochissimo tempo l’attrezzatura completa mi è arrivata direttamente a casa. Giusto il tempo di montarla sulla bici e sono partita.

1.800km in Italia in Bicicletta

4. In base a cosa hai scelto l’itinerario?

L’Italia è l’Italia. Molta gente preferisce visitare il mondo, senza rendersi conto che il mondo intero viene a visitare l’Italia. A 29 anni non avevo ancora visto molte città Italiane e quindi l’itinerario è stato scelto in base ad un chilometraggio che mi permettesse di raggiungere il maggior numero di città possibili. Non potevo fare scelta migliore! Mi sono imbattuta in paesaggi e città uniche. Sono fiera di aver scelto come primo cicloviaggio un tour nel Paese in cui sono nata. Il prossimo viaggio sarà esplorare la Francia, l’altra metà della mia identità, visto che mia madre è parigina.

5. Come vivi la socialità e il contatto con l’altro pedalando?

Ho viaggiato per 60 giorni e sono stata ospitata da una ventina di persone. Durante le mie pedalate ho spesso trovato qualcuno che chiedeva del mio viaggio e alcuni mi hanno anche accompagnato per dei km dato che erano pure loro in bici. La gente è curiosa e disponibile, anche solo per una chiacchierata su una panchina!
A volte sono stata sorpresa dall’affetto ed ospitalità che mi è stata data. Molti mi hanno chiesto se è difficile viaggiare da sola…e credo che la risposta sia no. In fin dei conti ero sola, solo mentre pedalavo. In ogni posto in cui sono arrivata ho sempre trovato qualcuno con cui chiacchierare e condividere esperienze. Se una persona è aperta mentalmente puó scoprire molte cose positive degli altri.

1.800km in- Italia in Bicicletta

6. Quale era la tua giornata tipo?

La colazione era importante! Anche perchè non sapevo dove avrei pranzato e con cosa. Ogni mattina richiudevo i bagagli e li legavo alla bici. Era un rituale che mi piaceva molto. Mi dava sensazioni forti, una cosa difficile da spiegare. Un paio di sbirciate al navigatore e al tragitto da fare e poi partivo. Con la testa finalmente libera da molti pensieri. A cosa pensavo davvero non lo so, spesso canticchiavo.
Pedalavo e pedalavo anche se i dolori e la fatica si facevano sentire dopo pochi km. Per pranzo mi fermavo in media 1 ora, in genere nelle ore più calde.
Tutta la stanchezza si annullava al momento dell’arrivo. Doccia e poi aperitivo in centro cittá con la persona che si era offerta di ospitarmi. (Ho sempre usato Couchsurfing)

7. Il momento più bello e perchè.

Il momento più bello è stato al ritorno. Lungo ultimi 25 km che mi separavano da casa ho trovato altri due ragazzi, cicloviaggiatori del Belgio, che si avviavano nella mia stessa direzione. Non sapevano dove dormire e quindi li alla fine li ho ospitati a casa mia. È stato come chiudere un cerchio, un modo perfetto per concludere questo viaggio e, forse risulterà un po’ bizzarro, per ringraziare tutti quelli che mi avevano ospitato in  quei 60 giorni.

8. Cosa hai imparato su te stessa?

Sono sempre più testarda! Non lo vedo come un difetto anche perchè se non fosse così, non sarei mai partita. Ho deciso una cosa e l’ho fatta.
1.800km in Italia in Bicicletta da sola

9. Cosa ti ha sorpreso di più di te stessa?

Mi ha sorpreso il fatto di essere riuscita realmente a farlo!
Ho affrontato molte difficoltà e l’ho fatto nel modo giusto. Le crisi ci sono state ovviamente, ma sono riuscita a proseguire senza mollare e perdermi d’animo di fronte alle difficoltà.
Stare per tanti giorni a contatto con sconosciuti mi ha fatto poi dimenticare molti aspetti più timidi e schivi del mio carattere. Ora sono più propensa a comunicare e ad ascoltare.
1.800km- in Italia in Bicicletta

10. Cosa consiglieresti a chi vuole farlo?

Di non pensarci troppo e partire appena puó. Va bene prepararsi con bici e attrezzature, ma non tutto deve essere perfetto.
La mia bici era tutt’altro che perfetta, eppure c’ho creduto e l’ho portata fino a casa.
Anche se si crede che tutto andrà bene, ci sarà sempre qualcosa che andrà storto. Gli imprevisti capitano. Li ho visti sia su di me, che ero poco attrezzata e con equipaggiamento abbastanza scadente, sia su biciclette ed attrezzatura molto costosa e tecnica. Partite e basta, vi godrete molto di più il viaggio. La fatica verrà comunque ripagata.
Io sono dell’idea che se capita qualcosa di spiacevole, ed il giorno dopo ci rido sù, vuol dire che non è stato del tutto sgradevole. Anzi, è una storiella in più da raccontare agli amici!

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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