I luoghi della preistoria lungo il Danubio

Francesca Di Pietro Pubblicato il

“Reperti archeologici“, diciamo che se nasci in Italia e se vivi a Roma questa parola ha lo stesso impatto emotivo di “un buon caffè”, ossia lo dai per scontato.

Quando viaggio e mi dicono che ci sono dei reperti archeologici molto interessanti ho sempre un pregiudizio recondito, della serie “tesoro, io vengo da Roma non mi impressiono per un ponte di pietra!”

#enjoygermannature

Così lungo il mio on the road in Germania le indicazioni e diverse persone incontrate nei giorni precedenti mi dicevano “che bello passi per il Archäopark Vogelherd“, così senza aver ben capito cose fosse ci sono andata.

Archäopark Vogelherd

Questo è quello che ho visto quando sono entrata! Non capivo dove fosse il parco archeologico.

Spesso la fretta uccide gli intenti, non tutte le cose belle si vedono a primo acchito. Così ho incontrato Heidi la mia guida, se avete modo vi consiglio di fare la visita guidata è molto meglio.

Il Archäopark Vogelherd è stato costruito da pochi anni, per dare spazio e appassionare i viaggiatori all’importanza di questa zona per l’archeologia preistorica.

In questa valle, poco distante dal Danubio ci sono 4 delle grotte più importanti del mondo.

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Questa zona faceva parte della valle dell’antico Danubio, quello che scorreva durante l’era glaciale, pochi alberi, letto del fiume più basso di almeno 30 metri. A quei tempi le estati erano molto più miti, crescevano tantissimi frutti selvatici e gli animali andavano tutti al fiume per bere creando un passaggio obbligato tra le sponde di rocce di pietra calcarica e il fiume.

Per questo motivo gli uomini preistorici scelsero questa zona per soggiornarvi in estate per migliaia e migliaia di anni. Proprio in questa zona è dove proliferò di più l’uomo di Neanderthal che poi con il passare dei millenni si mischiò con l’homo sapiens, lasciando spazio a noi, infatti recenti studi dicono che nel nostro DNA c’è dal 3 al 5% del genoma dell’uomo di Neanderthal.

Tornado all’era glaciale, gli uomini non vivevano nelle caverne, come spesso si pensa, ma al suo esterno in tende ricoperte di pelle d’animali, anche se passavano molto tempo nella parte anteriore delle grotte, quella piena di luce. In questa zona della Germania, le bellissime formazioni rocciose creano delle grotte naturali molto grandi e spaziose che divennero la zona “living” per i nostri antenati. Molti studiosi dicono che questa zona del mondo era così facile da vivere, grazie alla frutta spontanea e alla facilità nella caccia, che per la prima volta l’uomo inventò l’arte!

 

Quindi torniamo a noi, le caverne della zona del Danubio sono uno dei luoghi più importanti del mondo perchè sono state trovate le più antiche statuette antropomorfe della storia, affascinante vero?

La zona di Vogelherd fu scavata negli anni ’30, ma purtroppo gli scavi furono interrotti a causa della seconda guerra mondiale, si ripresero solo pochi anni fa e nel 2006, ri-esaminando tutto il materiale di risulta, è stato trovato una figura antropomorfa con il corpo da uomo e la testa da leone, intagliata nell’avorio di mammut. Al momento questo reperto si trova nel museo di Ulm. In questa caverna fu trovata anche una piccola e deliziosa statuetta a forma di mammut, che è conservata nel museo stesso.

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Da noi i musei sono degli ambienti chiusi e catalogati pedissequamente, qui in Germania ho imparato che esistono anche i musei con i pezzi esposti all’aria aperta, che si possono persino toccare. Certo non tutti i reperti, ma fa una bella differenza. Il museo Archäopark Vogelherd ad esempio ripercorre quelli che erano gli usi e costumi degli uomini preistorici. C’è una enorme parte interattiva che credo sia molto amata dai bambini, dove ci si può vestire di pelli di renna o montare una tenda o addirittura accendere un fuoco (questo l’ho fatto anche io e mi sono esaltata come avessi avuto 6 anni), si può provare a cacciare gli animali con la lancia, provando degli strumenti che furono creati nei millenni successivi per lanciare le lance più lontane, si può dipingere sulle pietre con colori naturali imbrattando per sempre i propri vestiti, si può provare a trainare il loro carro/slitta per capire quanto potesse pesare. Poi sparsi per il museo ci sono dei grandi bauli di metallo, le guide hanno la chiave e così puoi toccare con mano un vero dente di mammut o le ossa di un orso preistorico o le zanne di un leone ! Tutto originale! Stupendo, mi sono esaltata tantissimo. La mia guida era un’appassionata di preistoria tanto che mi ha fatto un regalo meraviglioso, una volta arrivati nella caverna ha suonato un flauto di avorio di mammut fatto da lei stessa con la stessa tecnica usata nella preistoria. Il suono è meraviglioso, dolcissimo, acuto direi, ma armonioso, mi sono davvero emozionata.

dente di mammut
dente di mammut

Così in una sola giornata sono diventata un’appassionata di preistoria e direi che la mia fame di sapere è stata sapientemente placata.

Una volta arrivata ad Ulm ho visto dal vivo la statuetta antropomorfa dell’uomo leone, alta circa 30 centimetri, incredibile è fatto benissimo, si può notare la dinamicità della postura, dato che un piede è leggermente più avanti, in più le orecchie del leone riprendono esattamente la forma che l’animale ha quando è attento. Su questa statua sono state costruite tantissime ipotesi, si pensava che fosse stata scolpita nel tempo libero, ma provando oggi giorno ad intagliare dell’avorio di mammut usando solo pietre, si è visto che ci vogliono circa 300 ore, ossia siamo davanti al primo artista della storia.

Uomo leone museo di ULM
Uomo leone museo di ULM

Se vi ho fatto appassionare alla preistoria non potete perdere Blaubeuren, come ho già detto nel mio altro post sono rimasta colpita da quante cose ci possano essere in un micro villaggetto come questo!

Ad ogni modo iniziate la vostra esperienza preistorica di notte, con una visita notturna della grande caverna, suona un po’ spaventoso ma è davvero figo.

Sono arrivata nella valle dopo cena, verso le 9.30 ma in Germania a luglio non è ancora buio pesto, il cielo era chiaro ma si riuscivano a distinguere le prime stelle e la luna tra le foglie degli alberi, ancora non è un posto molto turistico, forse diventerà patrimonio dell’UNESCO nel 2017, quindi c’ero solo io e la mia guida. mentre l’aspettavo fuori dalla caverna continuavo ad osservare il cielo, e un morso mi ha preso lo stomaco, dentro di me continuavo a dire “sto guardando lo stesso panorama dell’uomo di Neanderthal, chissà cosa pensava lui mentre guardava la luna in estate” si, lo so che all’epoca non c’erano gli alberi, ma io me lo immaginavo lo stesso uguale. Come emozione mi sarebbe bastata questa invece no, sono entrata nell’enorme caverna, al buio con solo una torcia in mano.

Vista dall'esterno della caverna
Vista dall’esterno della caverna

Noi esseri umani siamo così razionali e abituati al controllo che ci spaventiamo ancora quando abbiamo emozioni ancestrali. Al buio anche se sai che non c’è niente si hanno i brividi lo stesso. Nella caverna si possono osservare gli scavi degli archeologi, le strategie che usano per scavare metri e metri di terriccio, nella parte più interna, quella non frequentata dall’uomo perchè troppo buia nei secoli sono stati trovati camionate di ossa di orso preistorico, purtroppo molte andate distrutte nella seconda guerra mondiale.

La venere preistorica

In questa enorme e bellissima grotta è stata trovata la Venere. Un piccolissimo monile in avorio di mammut ritraente il corpo femminile. Su questa statuetta sono stati spese pagine e pagine di ipotesi. La statuetta nasce come collana, ha solo il corpo è piccola circa 5 centimenti, al posto della testa ha un forellino per far passare un laccio. Si pensa che questa statuetta ritragga una donna che ha appena partorito perchè il suo sesso è molto più grande del normale, e ha un seno enorme che potrebbe essere o segno di fertilità, o il frutto di un parto o le teste di due bambini abbracciati dalla madre, infatti intorno alla vita della donna si intravedono delle strisce orizzontali, come se fosse una fascia.

rappresentazione della sessualità nella preistoria
rappresentazione della sessualità nella preistoria

Ovviamente i tedeschi hanno fatto il nuovo museo preistorico di Blaubeuren a regola d’arte, con tutta una sezione molto interessante sullo studio della femminilità nell’arte preistorica. Anche 40.000 anni fa si alternavano momenti in cui primeggiava il seno verso momenti in cui primeggiava il sedere. Questo il museo non lo diceva, ma dagli studi che ho letto io come psicologa si dice che la sessualità legata al sedere sia più primordiale, più soddisfacente nei momenti di crisi e di paura perché è più legata alla riproduzione e si pensa che al giorno d’oggi dove si sta recuperando il valore del lato B, abbiamo bisogno di una sessualità rassicurante.

Quindi diciamo che in questo viaggio sul Danubio potrebbero nascervi nuove passioni come è successo a me e forse svilupperete una nuova maniera d’esplorare la Germania.

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Per ulteriori informazioni vi invito a consultare i siti:

www.germany.travel

www.germany.travel/enjoygermannature

www.tourism-bw.com

www.bavieraturismo.it

www.die-junge-donau.de/it

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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