Gisella in Viaggio da sola a Cuba, i compagni li incontri nel cammino.

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Ho deciso di andare in viaggio da sola a Cuba perchè è sempre stata nei miei sogni, poi qualche mese fa vidi il film Havana con Robert Redford e galeotto fu, innamorata della Isla Grande ho comprato un biglietto aereo. L’amore è stato crescente soprattuto all’atterraggio all’Habana ore 19, 25 gradi a marzo!. Ho scelto di alloggiare a Casa de Ania un ostello con buone recensioni. Lì l’accoglienza da parte della proprietaria cubana è calorosissima, mi dà il benvenuto  abbracciandomi e dandomi 2 bacetti e mi mostra la stanza, un dormitorio con 6 posti letto dove conoscerò gente magnifica con la quale trascorrerò quasi tutto il viaggio. Nella hall incontro una ragazzo australiano di origine eritrea, una ragazza inglese e un ragazzo inglese di origine croata e scambiamo 2 chiacchiere. Mi invitano a uscire e far baldoria ma sono troppo stanca e preferisco dormire per quella sera.

Gisella a La Habana
Gisella a La Habana

L’indomani fresca come una rosa faccio colazione. I due ragazzi mi invitano ad andare a trascorrere 3 giorni a Varadero con loro ma rifiuto perchè penso sia una località turistica e preferisco vedere altri posti. Dopo un paio d’ore con 2 ragazze inglesi vado a casa di un ballerino gay cubano per la mia prima e indimenticabile lezione di salsa a cuba (premetto che ascolto solo rock). Dopo mezzora di cammino arriviamo all’Habana Vieja e saliamo a casa del tizio. Appartamento molto umile e povero. Lui super gentile ci accoglie e per 5 CUC ci insegna i passi basilari. Finita la lezione ci perdiamo per i vicoletti, il profumo di menta fresca e platano firtto, le case colorate che si alterano ai resti delle fortezze spagnole, finiamo sul Malecòn e come per magia siamo rapiti da un tramonto rosa, mentre decine di bambini giocano a calcio.

viaggiare da soli a Cuba
Le strade di Trinidad

I ragazzi dell’ostello cambiano continuamente, non so se è l’atmosfera caraibica o il buon umore della padrona di casa, ma a Casa de Ania si entra subito in sintonia, si fa amicizia naturalmente. Si aggiungono in stanza, un ragazzo messicano, una ragazza giapponese, due islandesi e in un’altra stanza una coppia di Singapore. Proprio con
quest’ultimi e la ragazza inglese vado a cena in un locale molto carino dove ordiniamo dell’ottimo pesce, birra e mojito e spendiamo meno di 10 CUC  a testa. Niente di più facile che racimolare un gruppo di viaggiatori con cui esplorare l’Havana, cosi siamo in 4, nazionalità miste come sempre, un tassista ci ferma e ci propone di scarrozzarci tutto il giorno per solo 2 CUC a testa così accettiamo. Saliamo su questa bellissima auto verde americana anni ’50 e davanti a noi in pochi minuti la faccia enorme di Che Guevara, sono in un film? ah no solo in Placa de la Revoluciòn. Una piazza, due ritratti, due grandi uomini, hai solo voglia di stare zitta, per un minuto, guardati intorno e contemplare questo luogo così pieno di ideali e sogni. Lo scenario e le emozioni cambiano radicalmente quando ci si addentra per l’Habana Vieja, la cattedrale, piazze coloniali, i luoghi di Hamingway, è come se tutto profumasse di rum, di hierba buena, misto all’odore del mare e al son cubano.
Ma Cuba non è solo l’Habana è tanto e ancora di più nella stessa isola; destinazione ovest: Viñales, località meravigliosa immersa nella natura, spazi sconfinati intervallati dai mogotoes delle rocce verdeggianti che appaiono all’improvviso come se fossero state appoggiate lì da un extraterrestre. E’ una zona rurale e così decido di visitare una fabbrica di rum, una fabbrica di tabacco e la Cava dell’Indio e di accompagnare ogni visita dai racconti dei campesinos. Con un ragazzo messicano e una ragazza inglese decidiamo di andare a Play del Este. A soli 20 km dalla capitale cubana. Paghiamo 5 CUC  e un bus ci conduce in questa bellissima e non troppo turista spiaggia caraibica. Mare incantevole e spiaggia meravigliosa circondata da palme. Cosa manca? Un mojito nelle nostre mani, ed è subito Cuba! Restiamo lì a goderci l’atmosfera, il sole sulla nostra pelle, a sorseggiare svariati mojito e intorno alle 19 decidiamo di rientrare in ostello di buon umore. E con un sorriso contagioso, coinvolgiamo altri ragazzi a cenare con noi, sono ormai le 22 e a siamo già 12, facciamo come ci ha insegnato gente del posto: una bottiglia di ron cubano, un po’ di musica e dei nuovi amici! Risultato della serata chi brillo, chi sbronzo andiamo in un classico
locale cubano a ballare salsa (o almeno ci proviamo). I locali e ti mettono subito a tuo agio. Naturalmente parlano solo
spagnolo, ma cerchiamo di capirci parlando un mix di italiano, spagnolo e inglese e poi si sa, per ballare non serve parlare troppo.viaggiare da soli a Cuba

Questa volta mi sposto ad est, in buona compagnia direi, con un australiano, le due ragazze inglesi e la ragazza tedesca direzione Trinidad. Arriviamo nel primo pomeriggio, Trinidad è ferma agli anni ’50. Troviamo alloggio
a Hostal de Pablo, bellissima casa coloniale cubana, dove, anche questa volta, il proprietario ci accoglie calorosamente, ci si sente già in famiglia. La colazione è in veranda, a base di frutta tropicale e succhi esotici, questo si che è vivere ai Caraibi! Scegliamo di esplorare la zona e ci dirigiamo verso il parco nazionale di Trinidad. Dopo aver camminato 50 minuti, davanti a noi una bellissima cascata. Ci tuffiamo da un’altezza di circa 3 metri,
sguazziamo per un po’ l’acqua è perfetta, non troppo fredda nè troppo calda come spesso è il mare a Cuba, per un paio d’ore il luogo è nostro. Dopo cena ci sediamo nella piazza principale, sulla scalinata, sorseggiando un mojito fresco e una musica calda proviene dalla CASA DE LA MUSICA, la seguiamo, il ritmo è incalzante. De la Casa de la Musica, restano solo le mura, bianche, il tetto non c’è sopra di noi solo le stelle. Tutti ondeggiano sulle stesse note, sembrano che parlino una lingua che conoscono solo loro, ognuno si racconta la propria storia e noi veniamo inghiottiti in questo caldo abbraccio salsero, restiamo lì, ipnotizzati per un paio d’ore poi è tempo di tornare. Questo è l’ultimo ricordo che ho della Isla Grande, poi sono tornata alla realtà.
La mia emozione dominante è stata la felicità e la gioia, non so se è stata tutta farina del mio sacco, o contaminazione dai ragazzi con i quali ho condiviso questa esperienza o è semplicemente l’alma de Cuba.
Gisella

Viaggiare da soli a Cuba

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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