Deserto della Namibia: Sandwich Harbour e Walvis Bay in 4×4

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Una delle dominanti che ho più amato della Namibia è il deserto. Abbraccia gran parte della zona est del paese, sabbioso, roccioso, di pietra, ce ne è per tutti i gusti e per tutti gli sport.

Se nel vostro programma c’è quello di percorrere la costa della Namibia fino a Swakopmund non potete fare a meno che vivere il Naukluft National Park a bordo di un 4×4.

A sud di Swakopmund ci sono due baie principali che vale la pena visitare, Sandwitch Harbour e Walvis Bay, sono tutte escursioni che non si possono fare in maniera indipendente perché si attraversa una riserva Naturale e si ha bisogno di un permesso speciale.

Saline di Walvis Bay
Saline di Walvis Bay

Io mi sono affidata a Sandwitch Harbour 4×4 e mi sono trovata benissimo. Loro hanno diversi tipi di escursioni possibili, si può trascorrere una giornata completa, come ho fatto io o mezza giornata, oppure alternare il kayak o la barca al 4×4 nel deserto.

La giornata inizia a Walvis Bay che si trova a circa 30 min di macchina da Swakopmund (io dormivo lì) si inizia osservando le saline e gli animali che spesso le popolano, poi si segue la costa in direzione sud, il paesaggio cambia di continuo, prima piccoli arbusti su una spiaggia piatta, poi le dune iniziano a crescere, partendo da pochi metri fino ad arrivare ad essere vere e proprie montagne di sabbia.

Saline di Walvis Bay
Saline di Walvis Bay

Herman il mio autista è davvero un mago della guida, fa anche i corsi di guida sicura per la BMW così iniziamo a solcare le dune, la cosa diventa sempre più vorticosa, è un po’ come stare su delle montagne russe di sabbia gialla. Salti, salite, curve improvvise, il mio stomaco è in subbuglio, mi gira la testa è un’esperienza davvero forte, e quando pensi che ti sia già divertito tantissimo arrivano i panorami.

Salire sulla duna più alta davanti a Sandwitch Harbour mi ha tolto il respiro. Questa bellissima insenatura naturale si chiama così perché anni fa una nave mercantile si arenò in queste acque e il suo nome era Sandwitch, in questa zona c’è una laguna di acqua dolce che confluisce nel mare e ciò regala una biodiversità unica. Al tempo del disastro della nave la laguna era molto estesa e l’equipaggio poté tranquillamente procurarsi cibo e acqua fino all’arrivo dei soccorsi che avvenne solo mesi dopo. Purtroppo negli ultimi 40 anni si è ridotta tantissimo la laguna, ad oggi è quasi sparita, lasciando spazio solo al mare.

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In cima alla duna il panorama è quasi infinito, oceano dune, spuma bianca, da qualsiasi angolo lo guardi è meraviglioso da togliere il fiato. Si può giocare tra le dune percorrendole in lungo e in largo finché se ne ha voglia e la cosa che mi ha sorpreso è che si trovano anche degli animali, ho visto antilopi e struzzi che godevano pacificamente il caldo della sabbia.

Uno dei momenti che ammetto ho amato di più è stato il pranzo tra le dune…. a base di ostriche e prosecco. Diciamocelo ogni tanto ci meritiamo un momento speciale di relax e lusso!

Uno dei pranzi più belli di sempre, cibo ottimo, location imbattibile e il prosecco che rende sempre tutto più bello: felicità.

Ostriche Sandwitch

La giornata finisce con una lunga pausa fotografica a Walwis Bay lungo la laguna, dove nel primo pomeriggio arrivano miliardi di fenicotteri a mangiare. Osservare la danza che fanno sulla sabbia per far emerge i microrganismi di cui si nutrono è a tratti comico. Potete tranquillamente sedervi sul lungo mare ad osservarli, nel momento in cui vi avvicinate loro di allontaneranno di botto, ma dopo pochissimi minuti ritorneranno vicino a voi ignorandovi completamente. Buone fotografie! E se seguite il mio consiglio fatemi sapere.

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Sandwitch Harbour

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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