Dalla Sicilia a Capo Nord in Camper

Francesca Di Pietro Pubblicato il

[box style=’info’]  Giusto è un camperista solitario doc, ha percorso dalla punta della Sicilia a Capo Nord da solo, percorrendo sempre strade secondarie.[/box]

1. Da Capo Nord alla Sicilia in senso antiorario, cosa significa esattamente quale è stato il tuo itinerario?

Questo è il mese dei miei 63 anni,da quasi due sono pensionato senza vincoli familiari da un lontano biennio. Da venti anni, con una cellula scarrabile,ho fatto vacanze in centro sud Italia sperimentando l’assoluta libertà di movimento ed interazione con il territorio,viaggiavo in 4X4,praticando, di norma, il campeggio libero.Non avendo più obblighi di rientro in ufficio,ho investito parte della liquidazione in un mezzo con qualche comodità in più con il preciso intento, per incominciare, di intraprendere un viaggio, iniziato a febbraio ho deciso dirigermi verso nord, il Nord estremo direi. Capo-Nord non è mai stato il mio obiettivo, era solo il posto più a nord dell’Europa dove potevo arrivare partendo dal posto più a sud, Portopalo di Capo Passero, far diventare Capo Nord il giro di boa per il  mio rientro.Per questo ho scelto la via più lunga e meno sperimentata attraverso alcuni dei nuovi Paesi dell’Europa unita. Uscito a Trieste, sono stato in Croazia, Slovenia, Ungheria. Il Primo Maggio ero a Vienna e poi Slovacchia, Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia.Ho traghettato in Finlandia e poi Norvegia. Capo-Nord, in verità, in quei mesi aveva assunto la veste di unica certezza del mio viaggio. Era il posto dal quale sarei sicuramente passato,da lì in giù sarei solo tornato a casa.Ed è andata così attraversando Norvegia, Svezia, Danimarca, Germania, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Francia per rientrare in Italia dal Monginevro.

Camper a Capo Nord

2. Avendo sempre un posto dove dormire non credi che tendi di più a chiuderti in te stesso e nn fare molte amicizie?

Per avere dove dormire, hai solo qualche opportunità in meno di conoscere persone, ma la giornata è lunga e le occasioni non mancano. Il viaggiare da soli le rende molto più facili e quasi obbligate perché non hai con te un interlocutore che potrebbe già bastarti e non motivarti a cercare altre occasioni di conoscenza, amicizia mi sembra eccessivo, anche se chissà con il pianista di strada Klavierkunst conosciuto a Lubiana ad aprile e ritrovato ad Amburgo a luglio…?

3. Per molti camperisti Capo Nord è un simbolo, secondo te perché?

Credo che Capo-Nord sia un simbolo per molti camperisti perché l’esserci stato li rende di categoria superiore a quelli che frequentano solo i camping fuori porta. Onestamente ritengo sia, in effetti, una sfida arrivarci anche se si percorre l’itinerario più breve nel minimo del tempo consentito. A breve,comunque,sarà sempre più facile considerati i massicci investimenti pubblici norvegesi in viabilità. Allora sarà vera sfida arrivarci a modo mio e sarà, sicuramente più appagante. Nei miei 15000 Km, escluso il tratto Sicilia-Parma, ho percorso due volte, in andata e ritorno, solo parte della strada Alta-Capo-Nord.Per questo e per il resto è l’itinerario che consiglio a quanti possono.

Capo Nord in camper

4. Di questo lungo viaggio così diverso ogni giorno cosa ti ha colpito di più emotivamente?

Ho provato le emozioni più forti nel giorno trascorso ad Auschwitz. Non ho la presunzione di tracciare l’identikit del camperista solitario.

Credo mi abbiano aiutato capacità di adattamento, di rinuncia, di programmazione, tranne che per l’andata in Italia ed in Finlandia,il mio navigatore satellitare, per esempio, non mi ha parlato!! Ritengo indispensabile la capacità di stare bene con se stesso che ogni solitario, camperista o meno, ha già sperimentato anche se nella lunga permanenza oltre il Circolo Polare Artico, in almeno una occasione io che mi vedevo come torre ferma che non scolla mai per lo soffiar dei venti, ho vacillato.

6. A chi consiglieresti un viaggio del genere?

Il viaggio che ho fatto io, ad una coppia che possa lasciar tutto per tre-quattro mesi, magari saltando qualche fermata. Il viaggio in se, sempre e comunque a tutti i giovani.  Considerato, poi, che la vera gioia è quella condivisa, non mi sono risparmiato nel postare ogni giorno su fb foto visibili a tutti.

7. Quale è stata la difficoltà maggiore?

La difficoltà maggiore è stata la mia modestissima conoscenza della lingua inglese. Ho studiato francese alle medie ed al ginnasio senza conservare alcuna memoria e ascoltato dischi e cassette delle prime lezioni di tanti corsi di inglese. Devo solo ringraziare di avere trovato, molto spesso, persone disponibili a sforzarsi insieme a me per stabilire un contatto.

Capo Nord in camper

8. La gioia più grande?

Sicuramente è stata una gioia essere in capo al mondo. O anche uscire dalla metropolitana, trovarsi di fronte la torre Eiffel, ma anche l’incontro a Oulu con i Ferraro o i semplici saluti scambiati con persone incontrate per la prima ed unica volta.

9. Quante ore guidavi al giorno?

Ho fatto sosta in 75 città e non ho guidato, quindi, ogni giorno per vedere i luoghi che attraversavo, mi sono sempre spostato con la luce del giorno evitando, quando c’erano,le autostrade ed in queste occasioni non ho mai superato le 4,5 ore di guida.

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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