Cosa fare vicino Ragusa in estate – Sicilia Orientale

Francesca Di Pietro Pubblicato il

La provincia di Ragusa è la più ricca della Sicilia, un’altra delle cose che ho imparato in questo meraviglioso viaggio #Yogaround. Ha un paesaggio completamente differente dalle sue province vicine, è molto più arido, più coltivato e soprattutto aumenta l’altitudine infatti per la prima volta in due settimane siciliane ho visto il pascolo. Mamma mia ma che mucche hanno! Sembravano finte, mai visti animali così grandi, infatti, la provincia di Ragusa è famosa per i suoi formaggi e mi hanno detto che la buonissima ricotta di pecora per i cannoli viene appunto dal ragusano.

Provenendo dalla Valle di Noto il primo paesino barocco che si incontra è Modica, famosa a tutti per il cioccolato. Come molti dei paesi del ragusano, si sono costruiti sulle sponde di quello che un tempo era il fiume, infatti anche qui è molto visibile, il corso principale ha coperto l’antico fiume.

Modica - Sicilia Orientale

Il barocco di Modica è imponente e mi ha sorpreso per la sua “altezza” rispetto al corso è come se tutti questi palazzi esplodessero uno accanto all’altro perpendicolari alla strada. Molto bella la Chiesa di San Pietro e i piccoli vicoli alle sue spalle, vi consiglio di andare a visitare la casa di Quasimodo anche il solo percorso è molto piacevole. [Incredibile quanti artisti meravigliosi abbia sfornato la Sicilia].

La più antica cioccolateria modicana è la Cioccolateria Bonajuto, ha ancora un arredamento di inizio secolo e ti permette di osservare come viene fatto tradizionalmente questo cioccolato. Per chi non lo avesse mai provato, è famoso per essere trattato a freddo ossia senza burro di cacao, questo conferisce un sapore e colore particolare, ma soprattutto una consistenza strana tipo farinosa. Ha un modo di essere trattato molto simile al cioccolato messicano, è poco liscio alla lingua risulta piuttosto granuloso, ma il fatto che sia amaro lo rende molto piacevole, almeno per me. Oltre lo shopping compulsivo di tavolette di cioccolato a sapori esotici, io vi consiglio il cannolo e la cassatina rivestita da glassa al cioccolato amaro, poi però tornate in hotel correndo!!

Modica - Sicilia Orientale

Ibla la parte antica di Ragusa, per molti il barocco di queste zone potrebbe sembrare tutto uguale, specialmente perchè è tutto in arenaria a differenza di quello napoletano o palermitano, ma questo giudizio lasciamolo agli stranieri che dicono ancora “vista una chiesa viste tutte”, in realtà la cosa che ha richiamato di più la mia attenzione è che ogni città è la reinterpretazione del territorio e degli elementi naturali. Ibla ha dei palazzi nobiliari enormi che ti fanno capire subito quanto ricca poteva essere questa terra in epoca borbonica, come tutto il nostro sud del resto. Un paesino con chiese e cattedrali della stessa importanza di quelle presenti nelle grandi città, grandissime strade nobiliari con palazzi adonati da fregi antropomorfi e teste di moro. A fianco alla Chiesa di San Gregorio c’è il giardino Ibleo, uno stupendo luogo disegnato per il “passeggio” dei ricchi, molto simili ai giardini parigini, mi sono immaginata anche io con un abito a balze ed un ombrellino bianco per proteggermi dal sole.

Iba di Notte

La provincia di Ragusa è diventata famosa perché è il set della serie Montalbano, un toccasana per l’economia di questa costa, praticamente ogni cosa di chiama Montalbano, i bar i ristoranti, i B&B. Per chi non lo sapesse la serie è girata in vari posti trasformati per l’occasione anche se è montato come se fosse tutto in un unico paesino.

Il posto dove c’è la famosa casa di Montalmbano, quella con il grande terrazzo è Punta Secca, un minuscolo paesino con un bel mare preso d’assalto dai ragusani nel periodo estivo, praticamente non ci sono stabilimenti, le persone affollano la spiaggia con ombrelloni e asciugamani in modo alquanto caotico, si chiama Punta Secca perché c’è per l’appunto una grossa secca sulla punta e quindi prima d’avere fondo dovrete camminare un ben po’.

Punta Secca - Ragusa

Anche Torre di Mezzo è famosa per le sue spiagge e il mare azzurro intenso.

Poco distante da Punta Secca c’è Donna Fugata il castello che da il nome alla cantina vinicola. Il castello è di epoca ottocentesca  se volete vederlo mi raccomando controllate gli orari perché è aperto solo fino alle 17.30.

Un paesino che a parer mio non si deve assolutamente perdere è Scicli, io ho avuto la fortuna di girarlo con gente del posto che mi ha fatto vedere degli angoli stupendi. La cosa che mi ha stupito di più è che anche questo paesino fino a 60 anni sorgeva sul corso del fiume e le persone vivevano nelle grotte che lo circondavano. La zona di Chiafura, patrimonio dell’Unesco rappresenta tutta la zona delle grotte abitate, le persone avevano creato vari ambienti con varia umidità e vicino ai luoghi dove vivevano c’erano anche quelli dove conservavano salumi e formaggi. Nel dopo guerra si ritenne poco salubre avere persone che vivevano nella grotte e si cercò di spingere gli abitanti verso il paese ma con scarsi risultati, infatti si dovette aspettare la generazione successiva perché questo avvenisse. A proposito di grotte se venite a Scicli non potete perdervi una cena al ristorante La Grotta, è stata una delle esperienze culinarie migliori che abbia mai fatto in Sicilia. È un ristornate molto informale, creato per metà dentro una grotta e per metà all’aperto, ma il cibo è pazzesco e molto elaborato, vi consiglio gli spaghettoni artigianali con zafferano, limone e gambero rosso, me li sogno ancora la notte.

Scicli ha angoli meravigliosi, interi isolati comprati da stranieri e trasformati in hotel de charme, giardini arabi che si affacciano su piscine private interne, fontane di papiro e scale piene di capperi, regalatevi del tempo. Mi hanno detto che la strada della movida è “via .. dove ovviamente anche qui girano Montalbano. Non ci sono stata per assenza di tempo, ma da quello che ho ascoltato vale la pena andare a mare a Sanpieri, ha delle bellissime dune che arrivano a mare e un ex.. rende tutto molto scenografico.

Scicli di Notte

Dove dormire nel ragusano

Come ho già espresso nei vari articoli sulla Sicilia, io ho scelto alloggi che fossero lontani dai centri abitati, lontani dal caos, che mi regalassero qualcosa che a Roma non ho.

Nel mio soggiorno nella provincia di Ragusa ho alloggiato alla Tenuta Cammarana, un sogno che si fa realtà, una casa di famiglia costruita nel 1778 che un tempo aveva ben 90 ettari di tenuta agricola. È una di quelle dimore che quando ci vai ti domandi perché non abbiano girato un film, ogni cosa è perfetta, ha una bellissima corte piena di fiori e piante grasse, gli interni sono curati nei minimi dettagli, ciotole antiche piene di cristalli d’ambra profumano le stanze, ceramiche, mobili antichi, servizi di piatti dei primi del novecento. E poi quando pensi che non ci sia altro che possa sorprenderti si aprono le porte dei giardini: quello a nord, più fresco e verde, dove io di solito facevo yoga la mattina, quello arabo, esterno alla tenuta pieno di fichi d’india e ulivi e poi la bellissima spa e sala massaggi. Dato il clima siciliano la spa di solito funziona solo fuori stagione, ma se vi piace sfidare l’inferno potete farla anche ad agosto.

a.d. 1768 Boutique Hotel: stupendo boutique hotel in dimora storica al centro di Ibla, splendidamente arredato con grande impronta moderna, ambiente molto accogliente.

Eremo Della Giubiliana: dimora storica, immersa nel verde, vecchia tenuta agricola nobiliare, ha anche un bellissimo ristorante interno che prepara piatti della tradizione.

Relais Parco Cavalonga: questa struttura si trova immersa in un bellissimo parco di 18 ettari, con ulivi secolari e fiori o ogni tipo. Ha una bellissima zona solarium con una piscina a sfioro, un edificio principale di origine seicentesca, alcune stanze hanno anche giardino o patio privato.

 

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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