Capri in Inverno, il periodo la rende insolita.

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Viaggiare al di fuori delle solite rotte turistiche. Per farlo a volte non c’è bisogna scegliere destinazioni insolite. Si può scegliere una destinazione solita e visitarla in un periodo insolito.

Destinazione solita: Capri. Periodo insolito: l’inverno.

Insolito per noi, insolito ora: fino alla prima metà del ‘900 la stagione turistica a Capri era l’inverno. Qui arrivavano carichi di bauli artisti, nobili e scrittori per “svernare” come si usava dire all’epoca. Restavano qua tre o quattro mesi godendosi del clima (relativamente) mite, facendo lunghe passeggiate e scrivendo. Dalle parti di Matermania Marguerite Yourcenar prese in affitto una casetta nell’inverno del ’37 e scrisse il suo romanzo “Colpo di grazia”, dopo essere stata respinta da André Fraigneau.

Altri tempi. Oggi tutte le attività turistiche chiudono i battenti subito dopo il Ponte del Primo Novembre per riaprire a Pasqua. Le bandiere del Grand Hotel Quisisana vengono ammainate, i camerieri dei caffè all’aperto ripongono via le sedie e gli abiti delle boutique di lusso vengono messi nella plastica per essere spediti a Milano. Ad un certo punto le stradine che prima traboccavano di turisti ora diventano sgombre. I carrelli elettrici che trasportano merci e bagagli possono passare senza bussare. Senza le distese di tavolini la Piazzetta sembra improvvisamente più grande e mentre le ombre si allungano l’orologio suona in un silenzio che sa solo di vento. L’ultimo traghetto della sera leva le ancore dal porto e l’Isola rimane sola con se stessa.

piazzetta Capri

Io a Capri mi sono trasferita in un giorno di ottobre di 3 anni fa Ho affittato una piccola casetta al comune di sopra, ad Anacapri e ci ho passato 3 inverni. E ogni anno ho imparato ad aspettare questo momento. Quando l’Isola si spoglia del glamour, delle vetrine scintillanti, dei menù per turisti, degli yacht ancorati al largo dei Faraglioni. E rimane nella sua bellezza più pura. Più pura e crudele.

Nelle belle giornate di sole amo fermarmi ai Giardini d’Augusto e leggere qualche pagina di un libro su una delle panchine vista Faraglioni finalmente libere. I gruppi di crocieristi sono ripartiti alla volta di mari più caldi, tra le aiuole ancora fiorite c’è solo qualche bambino che gioca.

Dopo è bello scendere lentamente lungo Via Krupp per arrivare a Marina Piccola, anche se il tempo sembra un po’ incerto. Questo lato dell’isola è esposto al sud e protetto dalla barriera del Monte Solaro. E’ facile che mentre in Piazzetta il cielo sia nuvoloso a Marina Piccola invece ci sia il sole. Qui, verso mezzogiorno, è facile incontrare qualche signora caprese che viene a fare il bagno a mare anche nei mesi invernali: “E’ una buona abitudine per mantenersi freschi e tosti” mi disse una volta una di loro. Io non ho molto il coraggio di farmi il bagno, ma tolgo stivaletti e calzini e lascio che le dita dei piedi ricordino il fresco dell’acqua di mare.

Se invece il tempo volge sul tempestoso non c’è meta migliore che il Faro di Punta Carena, nella parte occidentale dell’Isola.  Seduta su uno scoglio posso starmene ore a guardare il mare in tempesta che si infrange ai piedi del faro bianco e rosso. Le barchette dei pescatori sono tirate su e degli stabilimenti balneari restano solo assi di legno scolorite ad aspettare la primavera e una mano di vernice. Sul piazzale davanti al Faro un gruppo di anziani gioca a carte appoggiandosi al pianale di un Ape Cross.

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Sul versante sud-occidentale dell’Isola si trova un altro dei miei luoghi preferiti: il Belvedere della Migliera. Ci si arriva percorrendo un piccola stradina che parte dal centro di Anacapri: è uno dei luoghi dell’isola ancora legati alla tradizione contadina, le vigne si arrampicano sui fianchi della montagna mentre le case si fanno sempre più rade. Arrivati verso la fine si trova il Parco Filosofico, un percorso fatto di mattonelle che riportano aforismi e massime del pensiero greco e occidentale, costruito e gestito da un professore di economia svedese che ha scelto Capri come sua seconda casa. Più in là si apre il belvedere: sotto il drammatico dirupo c’è il Faro, salendo sulla sinistra si vedono anche i Faraglioni. Qua sul bordo del dirupo hanno messo la statua di una Madonnina. Questo era un luogo di suicidi: chi voleva morire veniva qui per gettarsi nel dirupo e avere il bello come ultima visione. Anche Alberto Moravia ambienta qui le ultime drammatiche scene di 1934, il suo romanzo ambientato a Capri (sull’isola l’autore si rifugiò per vivere la sua storia d’amore con Elsa Morante).

A pochi passi dal Belvedere c’è il ristorante “Da Gelsomina”: è uno dei posti migliori per assaggiare la tradizionale cucina caprese in un ambiente tranquillo e lontano dai fotografi che girano per i tavoli in cerca di vip. Tra i piatti che propone oltre ai classici ravioli vi consiglio il pollo al mattone, un bel pollo ruspante cotto nel forno a legna.

Purtroppo d’estate non è sempre aperto, ecco quindi qualche altro nome di ristoranti e bar aperti anche d’inverno:

  • Verginiello: a pochi passi dalla Piazzetta di Capri, è sempre una certezza e offre un ottimo rapporto qualità prezzo.
  • La Piazzetta: al contrario di quanto dica il nome, si trova a Marina Piccola, nelle belle giornate è un incanto sedersi sui tavoli al sole guardando i Faraglioni.
  • E’ Di Vino: vale la pena venire a mangiare qualcosa qua solo per scegliere se accomodarsi in salotto o in cucina. E’ stato infatti ricavato in una vecchia casa caprese e conserva ancora tutti gli arredi originali, dai divani al letto.
  • Il Piccolo Bar: è l’unico dei 4 bar in Piazzetta a restare aperto tutto l’anno.
  • Aumm Aumm: pizzeria ad Anacapri, punto di ritrovo fisso dei locali, è aperta fino a notte fonda.

Infine un consiglio per il pernottamento: la stragrande maggioranza degli alberghi sono chiusi, meglio rivolgersi direttamente ai B&B che potranno offrirvi una verace ospitalità caprese in qualunque stagione.

[box style=’info’] Camilla Formisano blogger di www.drinkpop.it trasferita a Capri per lavoro! [/box]

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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