Anche i pregiudizi positivi sono limitanti: Portofino

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Esperimento da psicologa: “chiudete gli occhi, io dico la parola Portofino, che immagini vi vengono alla mente?” vediamo se sono veggente ” barche, piazzetta, vip, Afef con Tronchetti Provera, un sacco di soldi spesi!” Ok continuiamo, e se dico Santa Margherita Ligure? Questa è un po’ più di nicchia, dipende dalla vostra gelocalizzazione. Diciamo che forse immaginate, milanesi vestiti bene, ragazze con un tacco altissimo e rolex al polso…

Diciamo che in parte queste immagini sono vere, e che non sia necessariamente un male, perchè hanno fatto di Portofino uno dei posti più esclusivi al mondo, ma l’immagine che ho sempre avuto è che Portofino non fosse Liguria, fosse una terra che ospita, e allora la gente del posto dove va?

Chi di voi mi segue più assiduamente sa che io sono per metà ligure, o meglio come amo definirmi: sono di Roma, nata a Napoli e la parte bella del mio cuore è ligure.

Sono stata a Portofino e Santa Margherita davvero tante volte, con amici, con famiglia, con il fidanzato, ho quasi sempre fatto cose simili, spiaggia aperitivo in piazzetta, cena di pesce e qualche volta anche discoteca!

Lungo il Trekking nel Parco di Portofino
Lungo il Trekking nel Parco di Portofino

 

La mia idea di attività all’aria aperta su questo promontorio era arrivarci in moto, il che vi assicuro non è niente male!

Quando mi hanno parlato di attività out door sul promontorio di Portofino sono stata piacevolmente incuriosita e ho deciso di sperimentare in prima persona cosa questo bellissimo posto può offrirci.

Il promontorio che va da Santa Margherita a Camogli è all’interno di un’area marina protetta, e nel caso più specifico del Parco di Portofino. La bellezza di questa zona non è solo il mare verde smeraldo, i coralli rossi e una fauna meravigliosa, ma anche e secondo me soprattutto, il promontorio. Ci sono dei percorsi a piedi da togliere il respiro.

Lungo il trekking nel Parco di Portofino
Lungo il trekking nel Parco di Portofino

Esclusivo significa per pochi, non caro!

Il promontorio di Portofino è senza dubbio un posto esclusivo, anzi secondo me molto di più della sua piazzetta, a mio parere perchè è poco conosciuto e poi la maggior parte dei viaggiatori si aspettano un cammino molto più difficile di quello che in realtà è. I cammini del Parco di Portofino sono tantissimi e per ogni tipo di difficoltà, basta seguire le indicazioni delle guide e non si rischerà di imbarcarsi in qualcosa di troppo difficile.

Vi racconto il mio cammino da Niasca a San Fruttuoso.

La spiaggia di Niasca si trova all’interno della Baia di Paraggi, una piccolissima caletta aperta a tutti dove c’è tra l’altro la sede di Outdoor Portofino, (ma di questo ve ne parlo dopo) si può arrivare facilmente con un bus di linea da Santa Margherita o a piedi da Portofino in una ventina di minuti.

La Macina al Mulino del Gassetta
La Macina al Mulino del Gassetta

Alle spalle della baia inizia la Valle dei Mulini, un cammino di circa un oretta, in salita (ma dolce) che costeggia tutta la zone dove si trovano i resti di 35 mulini. Pensate che nella zona del Tiguglio prima c’era la più alta concentrazione di mulini del mediterraneo, le barche arrivavano direttamente a Portofino e scaricavano la merce, poi con dei muli e dei malcapitati, venivano distribuiti a tutti i mulini della zona, ogni mulino aveva la sua specialità, castagne, olive, farina, ceci, cose che poi sono diventate tipiche della tradizione culinaria ligure. I mulini sono stati attivi dal XIII secolo fino ai primi del 1900. Sicuramente io ho una fervida immaginazione, ma mentre salivo quelle scale di pietra e risalivo il corso dell’acqua mi immaginavo gente con vestiti di canapa che portava sulle spalle enormi sacchi di farina. Dopo un’oretta di cammino si arriva al Mulino del Gassetta, l’unico mulino ancora in piedi, restrutturato come locanda! Un sogno! All’interno ci sono ancora le macine e il camino e la terrazza esterna è meravigliosa, ombreggiata con una vista sulla baia di Paraggi in lontanaza e il cibo è tutto fatto a mano! Inutile dire che le trofie al pesto con patate e fagiolini erano mondiali! Io sarei rimasta volentieri su una sdraio a leggere un buon libro cullata dalla brezza e riscaldata dal sole, ma per fortuna mi hanno trascinato via, destinazione San Fruttuoso. Il percorso che si spinge ad ovest è quasi tutto alla stessa altezza, quindi molto più facile del precedente. Dura circa due ore, ma non ve ne accorgerete proprio, guardare dall’altro le roccie a picco sul mare, la zona più bella è la Base “O” una vecchio punto di avvistamento militare, è la punta estrema del promontorio, il vento soffia forte il mare è arrabbiato e c’è anche una vecchia torretta d’avvistamento dell’epoca di Andrea Doria.

Abbazia di San Fruttuoso vista dal mare
Abbazia di San Fruttuoso vista dal mare

Proseguendo iniziatere a scorgere l’Abbazia di San Fruttuoso ad altezza mare, se portate lo sguardo più in alto vedrete una piccola casa bianca, qulla è la meta, o almeno la mia, quello è l’Agririfugio I Molini, “agri” perchè ha uno degli orti più panoramici della Liguria, dove Emanuela coltiva quello che mangerete la sera. A differenza dei soliti rifugi non è per niente spartano, le stanze sono calde, i letti comodissimi e i bagni curati ed accoglienti. Il cibo, ovviamente buonissimo e soprattutto super casereccio! Potete immaginare un risveglio migliore che una finestra su San Fruttuoso e la colazione servita su un terrazzamento a picco sul mare? Pazzesco! Da rimanere lì solo a fissare continuamente l’orizzonte!

La terrazza della colazione dell'Agririfugio i Molini
La terrazza della colazione dell’Agririfugio i Molini

Adesso si scende, per una mezzoretta, attraversando piccoli ruscelli e cascate, si arriva a San Fruttuoso, emblema della potenza genovese. L’Abbazia di San Fruttuoso è stata fondata dai benedettini intorno al X secolo e poi passata alla famiglia Doria nel XVI, un tempo l’acqua arrivava fino alle sue mura, poi a causa delle alluvioni la montagna ha creato una piccola spiaggia bianca.

San Fruttuoso è collegata con Camogli da un battello di linea, anche se al momento vivono due famiglie in questo poccolo borgo.

Il Faro di Portofino dal mare
Il Faro di Portofino dal mare

Noi siamo tornati a Portofino in gommone, la costa dal mare ha tutto un’altro sapore e poi abbiamo continuato ad esplorare la costa con il kayak. Non avevo mai fatto kayak in vita mia, l’acqua è il mio elemento quindi la cosa non mi preoccupava molto, ho scelto di prendere quello a due, più per spirito gregario che per altro, anche per non fare “tutto da sola”, ma come immaginavo in due è più difficile perchè bisogna sincronizzare on solo i tempi, ma anche la forza della pagaiata! Risultato avevo le braccia a pezzi, ma la prossima volta che trovo una canoa a mare lo faccio sicuro. La cosa che mi è piaciuta della canoa a Portofino è che ti permette di esplorare piccole baie che non vedresti in altro modo, essendo area marina protetta e che considerando la quantità di meduse che c’è in acqua, diffcilmente faresti a nuoto. Ora sono alla ricerca di un’altra scusa per ritornare a Portofino!

Mi accingo a fare kayak a Portofino
Mi accingo a fare kayak a Portofino 

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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